Roma – Attacchi a Mattarella. Russi? Meglio… amici di Savona?

Ma quali troll russi avrebbero cercato di incidere sulla libertà del Presidente della Repubblica. Un’altra invenzione che non ha alcuna giustificazione se non quella di ” accodarsi” agli americani. I troll russi non ci so no anche se la magistratura fa bene a non escludere nulla ma sono e rimango della convinzione che si tratta di italianissimi esperti nel web che hanno innescato l’attacco alle decisioni del Presidente. Il procuratore aggiunto di Roma, Antonio Racanelli e il pm ,Eugenio Albamonte,  hanno il compito di scoprire chi, nella notte tra il 27 e 28 maggio, ha attentato alla libertà del Capo dello Stato e offeso il suo prestigio, dopo il “no” motivato, di non affidare a Savona il ministero dell’Economia, non già per il prestigio del professore ma, per la sue dichiarazioni, contro l’euro. E’ convinzione generale che non sarà necessario indagare in Russia or mai colpevole per l’elezione di Trump, Presidente degli Stati Uniti e per gli attacchi al nostro Presidente.  Basterà, che gli uffici di controllo informatici delle Poste, che hanno dimostrato in più occasioni di essere in grado  di operare bene e con rara efficacia di scoprire, i responsabili o il responsabile, che potrebbe abitare a Roma come a MIlano a Bologna come in qualsiasi altra città italiana. Cerchiamo di non accusare sempre i russi, anche per colpe che non hanno, e alimentiamo invece, una buona vicinanza, utilissima sia per la stabilizzazione della Libia e sia contro i terroristi. No dimentichiamo che s e non c’erano proprio i russi in Si ria oggi il califfato sarebbe fortissimo e consolidato su tutto il territorio siriano e L’ Europa, governata dalla tremebonda Ue, avrebbe subito attacchi ben più pesanti.

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