Roma – Autonomie? Conte ” Lieto…passi avanti”. Zaia e Fontana furiosi

E’ difficile comprendere com’è possibile che, alla fine dell’incontro a Palazzo Chigi, tra il Premier Conte e i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ed altri Presidenti, vengano affermate due verità completamente diverse. Le Autonome chieste, dai lombardo veneti, dopo referendum popolari e gli emiliani, per vie istituzionali, puntavano ad ottenere non solo trattenere maggiori  risorse prodotte nelle rispettive Regioni, ma anche autonomie nelle nomine dei docenti, delle Sovrintendenze e di altri settori, mal gestiti, dal governo centrale. Nessuna  fumata bianca e lunedì nuovo incontro ma ristretto. Al termine di un duro scontro con i governatori proponenti, il Premier Conte, in conferenza ha affermato” Sono lieto di annunciare che il vertice di oggi ha consentito importanti passi avanti. Siamo in dirittura d’arrivo tanto che è probabile che, il provvedimento, possa essere portato in Cdm entro pochi giorni”. Il Premier in precedenza aveva anche significato che, i governatori proponenti delle Autonomie, non avrebbero avuto tutto quello che avevano chiesto in quanto andava salvaguardata la condizione delle Regioni meridionali e l’unità del Paese che, per essere tale, deve anche essere solidale. Un’autonomia differenziata, questa sarebbe la soluzione in discussione, da realizzare con un progetto costituzionale senza che questo possa arrecare danno ad altre Regioni. Così, mentre il Premier Conte dava la sua versione, i governatori Zaia e Fontana, hanno sparato a zero su una Autonomia, proposta da Conte, che non è quella votata dai loro rispettivi popoli, stanchi di mandare a Roma gran parte delle risorse, frutto del lavoro dei lombardo veneti ed emiliani, in buona parte finiti in sprechi e ruberie di ogni tipo. Zaia, in particolare, si è scagliato contro il Premier in quanto l’Autonomia non è contro le Regioni più deboli, alle quali arriverebbero comunque risorse sufficienti, per promuovere sviluppo e lavoro. Ai governatori, non è andata giù quella che hanno definito la politica del ” gambero”, inaugurata da Conte che ha fatto saltare, tra l’altro l’assunzione diretta dei docenti, al centro di un nuovo scontro tra M5S e Lega.  Zaia ha chiarito che, la nomina dei docenti, si rende necessaria in quanto, scolari e studenti delle Regioni proponenti l’Autonomia, ad inizio di anno scolastico non hanno insegnanti che giungono, nei posti assegnati, con notevole ritardo a tutto danno di scolari e  studenti. Insomma una ragione c’è ed è innegabile che questi fatti sono seri. Le Autonomie vanno portate a termine, con spirito di comprensione e collaborazione, e non vanno considerate ” spacca Italia”. Roma ha dimostrato il fallimento di uno Stato centrale che, nel corso degli anni repubblicani, ha accumulato ritardi spaventosi, per non parlare di sprechi. Con l’Autonomia tutto diventa più facile nel governare il ” più piccolo” si fa per dire. Ma l’Autonomia va calcolata attentamente ed i legislatori, dovrebbero approvare quello che è giustamente chiesto, per migliorare l’efficienza, termine sconosciuto nei ministeri dove si vive lontano dalle realtà locali. Chi scrive ne sa qualcosa.

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