Bravo! Il ministro Calenda ha definito, amministratori e consulenti di Embraco, ” gentaglia”. La definizione è quella giusta, anche se inusuale per un ministro, ma quando è necessario bisogna dire quello che si pen sa di queste multinazionali che arrivano, spremono i lavoratori per poi rifiutare l’ offerta avanzata dal ministro all’Economia. Calenda è furioso ed ha ragione di esserlo. Insieme a Chiamparino ha cercato di evitare, il licenziamento di 500 lavoratori, con una proposta precisa:” Operiamo insieme di modo che possiamo attivare la cassa integrazione” ma l’azienda ha risposto picche e la reazione del ministro è stata immediata e molto decisa:” E’ stato confermato un atteggiamento irresponsabile da parte dell’azienda. “Non ricevo più questa gente. Ne ho fin sopra i capelli di loro e consulenti vari”. La proposta, del ministro, era molto preci sa passare per la cassa integrazione ” evitiamo i licenziamenti e realizziamo insieme un percorso che ci porti alla reindustrializzazione”. La risposta è stata negativa. “Ora, in un mese di tempo-ha aggiunto Calenda – dobbiamo stringere i tempi di reindustrializzazione dell’area. E’ stata subito chiamata Invitalia, per trovare una soluzione e dare lavoro ai 500 lavoratori, rimasti senza occupazione, nonostante gli sforzi del gover no. E’ tempo di dire, all’esecutivo che verrà che verrà, di stipulare nuovi contratti con le multinazionali che, aprono e chiudono, secondo solo alla loro convenienza. L’Italia non può essere terreno di conquista.