Altro guaio in casa del M5S. Il Corsera pubblica una notizia che riguarda, il capitano di fregata Gregorio De Falco, candidato alle prossime politiche. Si tratta dell’ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno che, la notte del 13 gennaio del 2012, con voce perentoria, come ricordiamo tutti, ordinò giustamente al comandate della “Costa Concordia” finita sugli scogli, Francesco Schettino… già su una scialuppa, ” risalga a bordo cazzo!”. De Falco, come ha raccontato la moglie agli investigatori, senza formalizzare la denuncia: ” In stato di alterazione, non meglio specificata, durante un’accesa discussione in casa avrebbe aggredito, sia la con sorte sia la figlia, da poco maggiorenne, prendendola per i capelli. De Falco ha negato la circostanza, narrata dalla moglie, ad un collega dell’Ansa:” Difficoltà di trovare un accordo economico tra le parti, la coppia sta divorziando, e la tensione che ne deriva è stato motivo scatenante del recente alterco durante il quale non c’è stata violenza”. Ovviamente la notorietà di De Falco e, quanto detto dalla consorte agli investigatori ha immediatamente innescato una reazione del Pd e sia della coalizione di centrodestra. ” Non è ammissibile che un candidato che alza le mani, su moglie e figlia, sia eletto in Parlamento. Un coro di proteste desti nato ad allargarsi anche perchè, gli investigatori, una volta venuti a conoscenza dei fatti, nonostante la mancata denuncia della moglie, devono inviare il fascicolo a Roma, per le decisioni degli organi superiori. Per bacco, il capitano De Falco, è entrato nella storia della Marina, per il suo fermo atteggiamento davanti ad un comandante di una nave passeggeri, che per tradizione, dopo un incidente così grave per la vita dei pas seggeri, deve essere l’ultimo ad abbandonare la nave. Ci spiace, ed anche molto se risulterà vero, il racconto della moglie, al di là della sua candidatura elettorale. Basta con la violenza sulle donne chiunque la com pia.