Roma – Conte, Di Maio e Salvini in pre Cdm. Tria:” Non servono i mini bot”

Domani riunione pre Cdm tra il Premier Conte e dei suoi due viceministri, Di Maio e Salvini. Tra i due leader del M5S e Lega è stata raggiunta una “bozza d’accordo” per chiudere le finestra per elezioni a settembre, ma gli accordi non sono completi, ed anzi saranno oggetto di esame, con il Premier. I problemi sul tappeto sono davvero tanti, per pensare ad una crisi di governo, a settembre: approvazione del Bilancio dello Stato, che non sarà facile con i venti che tirano, portare avanti le riforme e dimostrare, all’Unione Europea che il governo è in grado di decidere per assumere, altre misure senza tornare al “modello austerità”, fonte di povertà e impossibilità di sviluppo. La questione dei mini bot, per pagare i debiti della P.A., sono stati già bocciati dal ministro per l’Economia Tria, da parte della maggioranza ed anche dalla Bce. Sono emissioni impossibili, se si vuole rimanere in Europa. Tria è un ministro che le cose le dice e le afferma, con estrema chiarezza. Il ministro per l’Economia è certo di trovare, nell’Unione buona accoglienza, evitando l’infrazione, anche perchè il concesso 2,4 di indebitamento non sarà utilizzato tutto per una sovra stima, del Reddito di Cittadinanza e di quota 100. A migliore dimostrazione che l’Italia non è sprecona e che avrà si una crescita limitata, come sta accadendo in molte altre nazioni in UE ed anche fuori, per una congiuntura sfavorevole, alimentata anche, dalla guerra dei dazi, scatenata dal Presidente Trump e controbattuta dal Presidente della Cina Jinping. C’è necessità, oggi come oggi, di coesione nel governo, nel loro stesso interesse, andare ad elezioni subito, nessuno dei due partiti di governo, Movimento e Lega, avrebbero i voti che oggi vantano e il calcolo va fatto in difetto, sia per le ultime politiche e sia per le recenti europee. Gli elettori sono sbandati e preoccupati: la Nazione va governata. Sembra che questa realtà l’abbiamo capita, Di Maio e Salvini, ma ora la deve condividere anche Conte che, non intende subire gli scontri  tra i partiti che lo hanno chiamato alla carica di Premier.  Potrebbe decidere di dire grazie per l’esperienza concessami ma torno alla mia università:” la politica non è materia per me comprensibile”. Così come potrebbe essere che si assuma la responsabilità, di controllare gli eventi ed andare a Bruxelles, per trovare una soluzione che escluda un’infrazione. La possibilità è concreta anche se non certa: al G20 in Giappone si è discusso sugli effetti della Brexit e della guerra dei Dazi, tra America e Cina, ma nessuno ha fatto riferimento ad un pericolo Italia. Domani è un altro giorno.

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