Roma – Di Maio e Salvini legati ad un unico destino. Crisi? Mai!

I due leader politici del M5S , Di Maio e della Lega Salvini, non hanno niente in comune, ma solo un destino è identico. Per questa ragione la crisi non è dietro l’angolo ed un accordo sul dl Fisco sarà trovato, un compromesso “senza vinti e vincitori” è inevitabile. Così come, il Premier Conte, da Bruxelles non otterrà mai il via libera, per la manovra approvata in Italia ma otterrà, al massimo  un contentino, che non potrà es sere accettato, nè dal Movimento e nè della Lega. I due ” capi” hanno promesso tanto, in campagna elettorale e con la manovra economica, e devono andare avanti, rischiando l’infrazione comminata dall’Unione eu ropea, in quanto non hanno costruito, un ponte di riserva, per una ritirata strategica. Hanno parlato troppo prima giungendo persino ad attaccare i vertici della Ue e della Commissione per sfruttare politicamente il “no” scontato di Bruxelles sia per procedere all’attuazione del ” contratto” e  sia per garantirsi, cospicua raccolta  di voti,  alle europee che si terranno nel maggio del 2019. Se cadesse ora il governo, Di Maio e Salvini sarebbero travolti dalla delusione di quanti li hanno votati, in cambio di sostanziose riforme capaci di cambiare, in molti casi solo virtualmente, la vita degli italiani. I due leader sono legati a doppia catena: se cado no solo Salvini, potrebbe tentare di trovare  un’ancora di salvezza nel centrodestra, con FI, FdI e cespugli. Di Maio sarebbe, politicamente sbranato dal M5S, che già dal “contratto” con la Lega aveva storto il muso. Contratto stipulato e caldeggiato, da Grillo e Casaleggio, quale unica opportunità storicamente irripetibile, per dimostrare come il Paese può essere governato per cambiare, con il Movimento a maggioranza relati va, fiduriamoci se assoluta. Ma se questa dimostrazione non ci sarà, tutto il detto e il fatto, è destinato a diventare cenere. Se invece, Di Maio e Salvini,  riusciranno a portare a termine, sia pure in parte il ” contrat to”  sarà dura per i partiti d’opposizione Pd, Leu, radicali e, secondo i casi FI, sloggiare da Palazzo Chigi, il Premier Giuseppe Conte, e l’attuale maggioranza. Ovviamente tutto l’attuale ” fare” diventerebbe cenere an che se gli effetti del “contratto”, come affermano economisti di valore, sarannno disastrosi, non solo per le casse pubbliche ma anche per i risparmiatori privati. L’Italia viaggia attualmente su un binario diverso da quello dell’Unione europea, molto decisa ad uno stop, per evitare di correre il rischio nel caso di un deragliamento, della locomotiva Italia, di danneggiare seriamente anche il binario Ue.

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