Roma – Direzione Pd: i renziani rimaranno fedeli all’ex segretario?

Lunedì di verità nel Pd uscito sconfitto dal voto degli italiani. Renzi ha fatto sapere che non parteciperà alla direzione nazionale, anche se, nelle ultime ore, sembra ci sia un ripensamento. Al suo posto, qualora l’ex segretario sarà assente, ci sarà Martina. L’organo dovrà prendere atto delle dimissioni di Renzi e convocare, al più presto l’assemblea nazionale, per decidere la linea da assumere per l’elezione dei presidenti delle Camere e per il governo. Il presidente Orfini ha già posto i paletti: Renzi dimissionario ma non colpevole dell’esito del voto. I vertici attuali del Pd sono convinti che il partito deve restare all’opposizione, se si deci desse di entrare, in un governo, sarebbe la fine politica del partito. Il Pd non ha che una scelta: opposizione, riorganizzazione del partito in tutte le città, province e regioni e aprire un confronto interno capace di ot tenere una coesione tale da affrontare, il futuro con nuove capacità di penetrazione, nell’opinione pubblica. Gli attuali vertici, a parte lo sbandamento dovuto all’esito elettorale, sono oltremodo convinti che gli elet tori non erano stati, adeguatamente informati dell’importanza del referendum, vera riforma dello Stato, bocciata. Anche in occasione delle ultime politiche il Pd non sarebbe riuscito a farsi capire, per errate comuni cazioni. Il corpo elettorale  seguiva M5S e Cd,  ed avrebbe accettato la promessa di  riforme impossibili per  una esposizione debitoria eccessiva. Comunque il lunedì della verità è giunto anche per sapere se i parla mentari renziani, rimarranno fedeli a chi li ha messi in lista e provveduto ai paracaduti, oppure assumeranno decisioni in contrasto con quello che l’ex segretario ha detto, prima di dimettersi. Appare evidente che molto di più si saprà dall’assemblea nazionale.

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