Roma – Elezioni anticipate: cambieranno Italia e italiani

Le forze politiche stanno ballando sull’orlo di una crisi di governo, che sembra ormai decisa. Questa mattina il Premier Conte si è recato al Quirinale, non per presentare le dimissioni ma per fare il punto della situazione, con il Presidente Mattarella, giustamente preoccupato, per la piega che hanno preso gli avvenimenti. Il vicepremier Salvini, subito dopo che il Premier aveva ragguagliato il Capo dello Stato, è stato invitato, a Palazzo Chigi, per un colloquio che sarebbe servito a comprendere fino a che punto si trovano i rapporti, tra i due partiti di governo, e se ci sono vie d’uscita da una crisi che sembra tutti vogliano. Il vicepremier Salvini, continua a ripetere che da alcuni mesi ” qualcosa si è rotto” nei rapporti con il M5S. Che il governo M5S – Lega ha fatto molte cose giuste  ma che l’Italia, non ha bisogno dei signor no, ma  dei signorsì per sviluppare, crescere e dare lavoro. Invece nei 5S c’è chi blocca tutto, così come nessuno si può permettere, in un Paese che ha bi sogno disperato di infrastrutture, ammodernamenti di porti e aeroporti, di strade ed autostrade di Tav, non solo Torino – Lione ma anche in Sicilia, come tra la Puglia e la Campania, che ci sia chi lavora e non blocca anche la “gronda” di Genova. In questo modo non si governa senza considerare – ha proseguito Salvini – gli attacchi personali. Con Di Maio è stato possibile lavorare anche bene ma ad un certo punto – ha concluso il leader leghista – è stato risucchiato, anche lui, dai no del suo Movimento. A questo punto appare giusto, evitare un governo tecnico, ed andare ad elezioni per restituire la parola agli italiani. Il vicepremier Di Maio, che non si trova in una situazione facile nel Movimento,  non ha battuto ciglio:”… se dobbiamo andare a votare siamo pronti alla sfida, prima facciamo il taglio dei parlamentari.  Sia chiaro però, sin da ora  che gli italiani, chiamati ad esprimere il voto non decideranno soltanto chi governerà il Paese, ma anche come verrà collocata l’Italia in campo internazionale. Un siluro alla Lega ed ai rapporti, di suoi uomini, con la Russia di Putin, senza citare Salvini, già ritenuto fuori dallo stesso Di Maio, nell’affermare che” se avesse avuto prova di rapporti Salvini – Putin o con funzionari russi, sarebbe stata crisi immediata”. Il Segretario del Pd,  Zingaretti, ha chiamato alla mobilitazione tutti, non solo gli iscritti ma  quanti, alla luce dello sfascio dell’Italia provocato dal governo, Lega – M5S, valutino la possibilità di un governo stabile, con i democratici, pronti ad assumersi le loro responsabilità per dare al Paese la credibilità necessaria. E’ per le elezioni anche FI , nonostante la crisi che sta attraversando, con Toti, Carfagna e altri, che chiedono profonde modifiche allo Statuto del partito. FdI prontissimi ad andare a votare, nella convinzione che, per formare una nuova maggioranza, basteranno i voti Salvini e Meloni. Nessuno si è posto il problema di  cosa farà, il Capo dello Stato, davanti ad una crisi che avverrebbe in un momento, molto delicato per l’Unione Europea, dove l’Italia ha casa e dove dovrebbe giocare un ruolo importante. Certo da una crisi di governo chi rischia molto è il M5S e il capo politico Di Maio. I sondaggi, che non sono il Vangelo, prevedono una forte penalizzazione del Movimento ed il motivo è abbastanza semplice: nel marzo 2018 i 5S che hanno ottenuto il 33% dei voti con ma tante  promesse di tantissime riforme, ed una politica per aiutare la categorie più svantaggiate. Inoltre si era impegnata a non far realizzare tante opere come non sta avvenendo. Ma, questo proverbio vale per chiunque: la pelle dell’orso non si può vendere… prima di averlo ucciso.

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