Roma – Fico si “sgancia” dal M5S. Salvini procede e difende Di Maio

Il Premier Conte e il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, hanno parlato al mondo dell’Italia e della infrazione per debito eccessivo. Juncker ha tenuto a significare che c’è l’avvicinamento tra quello che l’Unione chiede e la posizione italiana.  il Premier Conte ha detto chiaramente di essere fiducioso e ottimista, altrimenti ” Non sarei andato affatto a Bruxelles e non avrei trattato nulla”. Immediata la risposta di Juncker:” Non siamo in guerra con l’Italia se l’Italia sarà con noi, cioè se rispetterà i patti o, comunque farà in modo che la Manovra, sia accettabile dalla Commissione e dal Parlamento europeo”. Il ministro all’Economia Tria, avanza a passi felpati verso una soluzione che si profila all’orizzonte: restare, quanto più possibile vicino al 2% e dimenticando il 2,4% che era stato annunciato e respinto dalla Commis sione. A parte la Manovra ci sono altri problemi da affrontare tra Lega e M5S. Il Presidente della Camera, Roberto Fico, si è messo di trasverso per la Sicurezza ed ha interrotto i rapporti, con il Parlamento Egiziano, senza interessare affatto, il governo e il ministro degli Esteri, Moavero. Una posizione, quella di Fico, che incarna quella parte del M5S che è contraria, al contratto firmato tra Movimento e Lega, alla base della coalizione di governo. Fico incarna anche i tanti parlamentari, che non hanno votato la legge sulla Sicurezza e non vogliono  far passare la legittima difesa e il no, al Compact Global, che è un accordo sulle mi grazioni, non vincolante. Salvini non fa un passo indietro e si prepara, per un’ eventuale arretramento di Di Maio, a far passare i provvedimenti tramite il “soccorso” azzurro: Forza Italia e Fratelli d’Italia. Se questa  maggioranza, diventerà variabile, sarà una sconfitta per il M5S che mostra fastidio per l’alleanza della Lega, anche se si deve dire che, il segretario del partito nato nell’oltre Pò, Salvini, oggi ministro dell’Interno, non ha mai fatto mistero che i provvedimenti  andavano approvati. E che il Movimento ha dato la fiducia a questo governo, formato da due partiti, che hanno idee completamente diverse. Di Maio sapeva e se il capogruppo d’Uva, parla apertamente di sanzioni, contro chi non segue la linea del M5S, espulsione compresa, appare più che evidente la difficoltà che c’è, nel M5S e non nella Lega, che naviga a vele spiegate. Di Maio, vicepremier e capo politico del M5S è a sua volta, sotto attacco mediatico, per vicende giudiziarie familiari, è stato rispettato. In questa situazione, Salvini lo ha difeso e non ha colto l’occasione per un Ko, che poteva sferrare, dopo il destro fornito dagli stessi dissidenti del Movimento. Manovra a parte,  nel M5S devono chiarirsi le idee subito. O meglio,  sarò importante sapere cosa dirà il fondatore Beppe Grillo e il  “sug geritore” Casaleggio su Di Maio e relativo contratto.

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