Roma – Il Premier:”Paese ok con le riforme”.

La conferenza stampa tenuta, dal Premier Conte a Palazzo Chigi, ha dipinto l’Italia come un Paese che sta cambiato marcia. Erano presenti anche i suoi vice Di Maio e Salvini. Conte ha parlato di bilancio serio, rigo roso e coraggioso che raggiungerà, risultati interessanti, attuando delle riforme: la vera leva per garantire crescita e sviluppo. L’Italia – ha detto il Premier – andrà a Bruxelles a testa alta: questo è l’obiettivo del go verno. Una conferenza stampa interessante anche se le ” poste” non sono state ancora rese note, ma è l’impostazione che conta. Le riforme ci saranno su fisco, lavoro, pensioni e investimenti. L’uovo di Colombo? dobbiamo augurarci tutti di sì.  Ma andiamo avanti per problemi. La Tav? Si deciderà a settembre con i conti c osti – benefici; presidenza Rai? Auspico che i partiti raggiungano un accordo. Una precisazione c’è sta ta da parte di Conte, ed anche detta con decisione:” Le riforme strutturali sono indispensabili per far approdare, positivamente, la missione di governo”. Per poi aggiungere – con altrettanta certezza – Le risorse rica vate, da una ricognizione, degli investimenti attentamente programmati così come, i risparmi sulle spese che non toccheranno, settori strategici come. sanità, scuola, ricerca. Inoltre a settembre avremo la riforma del codice degli appalti per garantirci, un quadro normativo nel quale muoversi, con sicurezza. Il Paese – ha aggiunto il Premier – ( una valutazione da condividere senza esitazione ) è imbrigliato da vincoli, lacci e laccioli. Se ne verrà fuori, questo sembra di comprendere, anche con la riforma fiscale e il reddito di cittadinanza due pilastri per il governo in carica. Ma l’attuale esecutivo non ha dimenticato le misure anti corru zione, che mi sarei aspettato fossero state citate in apertura di conferenza stampa, vista la vastità e lo spessore che ha raggiunto, questo fenomeno perverso, nel nostro Paese tanto da essere considerato una variabi le indipendente per quanto incontrollabile. Il Premier ha difeso la nomina di Foa a presidente della Rai, da lui descritto come professionista di spessore, adatto per ricoprire, un ruolo così delicato. Certo che è così. Foa è stata girato come un calzino e, nessuno ha potuto dire nulla, sulla sua preparazione e moralità. L’errore è stato commesso, molto probabilmente solo da Salvini, che ha immaginato, ma solo immaginato, Ber lusconi felice della scelta. Ma la democrazia ha le sue regole e chi non ha la maggioranza deve trattare, con le forze politiche che concede i voti aggiuntivi. Questo mosto di agire non riguarda non solo per nomine ma qualsiasi problema da affrontare. Chi non l’ha capito ora conosce le regole del gioco e si comporti come è indispensabile se non si ha la maggioranza assoluta.

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