Roma – La parola d’ordine è semplificazione. No a condoni, sì a riforme importati

Il Premier alla Camera con il Dl semplificazioni da lui definita:” La madre di tutte le riforme”. E’ certamente indispensabile per modernizzare il Paese per farlo correre approvare il Dl. “Nel governo – ha detto Conte – ci stiamo confrontando e sono state accolte, in buona parte, le proposte presentate da Italia viva. Ci sono interventi per i dirigenti, ritenuti urgenti, per superare la paura della firma. Occorre limitare la responsabilità  e far rimanere solo il profilo del dolo. Dopo la nuova normativa, i dirigenti -ha detto Conte- avranno maggiori rischi nel non fare rispetto al fare. Lavoriamo – ha proseguito il Premier per una tassazione equa e stiamo preparando un intervento sull’Iva.  Non c’è disgrazia con il ministro non c’è connessione con il Mes con Bilancio e con le tasse”. Dal canto suo Renzi ha dichiarato:” Sono orgoglioso di aver fatto  togliere la norma sul condono. Non so di chi è la manina che era riuscita ad inserirlo, nel testo semplificazioni. Ma so di averla tolta e farla cassare”.  “Sul Mes – ha affermato ancora Renzi –  c’è una posizione ideologica del M5S e senza Mes qualcuno vorrà trovare i fondi con una patrimoniale ma, chi lo pensa sappia, che dovrà passare sui nostri cadaveri. Il M5S sta prendendo tempo – ha affermato Renzi –  ma alla fine diranno di  sì come è logico . Il governo a rischio ma non per Salvini, con le sue spallate, ma per le divisioni interne alla maggioranza”. Anche Di Maio – su Fb – ha invitato le altre forze a trovare  soluzioni che consentano all’Italia di cambiare, pelle e velocità. la nostra è una sfida: intanto da oggi – ha proseguito Di Maio – 16 milioni di lavoratori grazie al taglio del cuneo fiscale – avranno una busta paga più pesante. Ecco quello che vogliamo fare”.

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