Roma – Leggi più severe in difesa dei servitori dello Stato. Popolo spaventato

Le prime dimostrazioni che l’accoglienza può essere attuata, solo con canali umanitari, gestiti dall’Onu, ben sapendo quindi  chi arriva in Italia e in Europa, sono arrivate quasi contemporanea mente. Un dominicano a Trieste, per uno reato non grave, ha ucciso due poliziotti, dopo aver sottratto con un trucco, la pistola d’ordinanza. Questo ” ospite” nel nostro Paese Alejandro Augusto Stephan Meron, 29 anni, ha sparato per uccidere, come si usa nel suo Paese d’origine. L’accusa è di omicidio plurimo e tentato omicidio. L’assassino si è rifiutato di rispondere alle domande del giudice ed ora, per evitare la possibilità, molto probabile di fuga, è ristretto in carcere. Ma il problema è che polizia, carabinieri e finanzieri, cioè gli uomini in divisa sono nel mirino di delinquenti ed assassini, che circolano liberamente nel nostro Paese. Mentre l’Italia attonita ascoltava, le prime notizie sull’assassinio dei due poliziotti nella Questura, a Cecina, altri due agenti della Volante, erano aggrediti da un russo, ubriaco. Risultato? La poliziotta, per i calci ricevuti in pieno petto è ricoverata in ospedale per ischemia cardiaca e il suo collega, ha faticato non poco per rendere inoffensivo, il russo. Processato per direttissima, l’ospite è stato già scarcerato ed ora ha, solo l’obbligo di firma, presso il commissariato. Non serve che il sindacato autonomo della polizia dica che il sistema non è coerente e non può funzionare. Non servono a nulla le parole commosse del Capo dello Stato, del Premier, dei segretari dei partiti politici e del capo della Polizia. Non servono a niente i funerali di Stato e i lutti cittadini. anzi sono un’offesa a chi, nell’adempimento del dovere, ci hanno rimesso la vita o è finito in ospedale dopo una violenta colluttazione. E va anche aggiunto che se i poliziotti avessero avuto la possibilità di reagire, un pm qualsiasi li avrebbe indagati per accertarsi se c’era stati eccesso. Suvvia il guaio è stato combinato, con sbarchi illegittimi di persone che, solo in parte, oggi si ha possibilità di controllare. Gli accolti, comunque sbarcati, sono spariti e non si sa dove si trovano, come e dove vivono. Gli uomini in divisa non possono essere lasciati, al loro destino e diventare, carne da macello. Il governo in carica, non c’entra nulla che sia di sinistra, ha il dovere di garantire i cittadini e difendere poliziotti, carabinieri e finanzieri dai criminali, che sono giunti nel nostro Paese,  E’ un’operazione difficile ma non impossibile se, nella ricerca degli illegali,  si chiede l’aiuto dei sindaci che conoscono,, persone e territorio, come nessun’altro. Inoltre i legislatori hanno il dovere di approvare un articolo, da inserire nel codice penale, per chi ” tocca” un agente dell’ordine, viene colpito da pene severissime da scontare fino all’ultimo giorno in carcere, altro che domiciliari. E chi provoca la morte, di un tutore dell’ordine, finisce all’ergastolo. Stati, con una democrazia molto più antica della nostra, per casi come le vittime di Trieste, prevedono la pena di morte, abolita giustamente in Italia, ma finiscono all’ergastolo in carceri da dove si esce solo con la bara. Non c’è altra soluzione. Certo i rimpatri sono molto importanti ma, ottenerli in quattro mesi, sarebbe un miracolo, Notizia accolta dall’opinione pubblica con molto scetticismo. Dio voglia che il ministro degli Esteri e il collega della Giustizia ci riescano. Ma attenzione, tra le forze dell’ordine  c’è molta tensione, per come non sono protetti e per i rischi che corrono con una magistratura discutibile , per molti provvedimenti. Se i legislatori, tutti insieme ed al di là delle appartenenze politiche, non trovano la strada maestra per sbrogliare questa orribile matassa, può accadere il peggio:  corpi  dello Stato contro altre corpi dello stesso Stato. Bisogna pensare  seriamente, ad una situazione che può sfuggire di mano, la misura è colma ed i cittadini fortemente spaventati.

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