Berlino – Hofeer a Bild:” Migrazione verso L’UE? Più del 2015. Agire subito”

Allarme per una possibile migrazione, maggiore di quella che avvenne, nel 2015. Lo ha sostenuto il ministro per l’Interno tedesco, Horst Hofeer. La sua previsione deriva dall’analisi dei migranti che stanno arrivando sulle isole greche. Un timore condiviso anche dalle altre nazioni. Il ministro ha rilasciato un’ intervista a Bild, alla vigilia del suo viaggio in Grecia e in Turchia, dove il Pre sidente, Al Sisi, non più tardi di 10 giorni fa, aveva avvertito: ” O l’Unione Europea invia il denaro necessario per mantenere i migranti o non potremo trattenerli a spese del nostro Stato”. Il ministro tedesco all’Interno, ha riconosciuto che devono essere aiutati i Paesi, in prima linea, ammettendo nell’intervista:” Li abbiamo lasciati troppo soli e se non faremo una politica diversa, as sisteremo ad una nuova ondata di rifugiati ( chissà perchè vengono chiamati ancora così ) come accaduto 4 anni fa. Dopo la visita in Grecia Turchia – ha aggiunto il ministro Hofeer, – ci vedremo con la nuova presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in modo da decidere ciò che si deve fare”. Bene, anche il ministro per l”Interno della Germania, si sta rendendo conto che i confini meridionali, dell’Unione Europea, vanno protetti. E’ stato provato tutto, compresa la politica dell’ex ministro Salvini ” porti chiusi” duramente attaccata dai partner europei. Ora ci sarà un’altra soluzione, proposta forse dai tedeschi, più interessati al flusso dei migranti, lungo i Paesi balcanici, che a quelli che, vengono sospinti dagli schiavisti al largo del Mediterraneo, verso Malta e Italia. L’argomento è scottante e, la stessa nuova Presidente della Commissione UE, Leyen, ha già un progetto: abolizione delle regole di Dublino, più porti sicuri europei e polizia di frontiera dei Paesi aderenti all’UE. Il governo italiano è più che convinto che bisogna percorrere due strade: stabilizzazione della Libia e corridoi umanitari e non più sbarchi clandestini, oltre a rimpatri veloci non, dalla nazione di sbarco, ma dai Paesi che hanno accolto, secondo quote prestabilite, i migranti. Operazione difficile? Certamente sì ma si tratta delle uniche strade per sapere chi arriva, se ne ha diritto di stare in Europa.

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