Roma – Nuovo vertice all’Anm. Ma bisogna eliminare il marciume

Con amarezza e determinazione, il presidente dell’Anm, Pasquale Grasso, si è dimesso dalla carica. L’annuncio è stato dato in apertura dei lavori, ben sapendo che non sarebbe stato attaccato diret tamente ma che i colleghi, pur con interventi trasversali, non lo avrebbero certamente risparmiato. Al suo posto è stato eletto, Luca Poniz, alla segreteria Giuliano Caputo di Unicost ed è entrato in giunta, un rappresentante di Autonomia e Indipendenza, Cesare Bonamartini come vice segretario. Risolto lo scandalo scoppiato tra i magistrati? Nemmeno per immaginazione. L’opinione pubbli ca  è indignata per quanto sta accadendo, in un potere che doveva garantire, processi giusti per tutti. Ed invece si è scoperto, ma in molti sapevano :” è sempre accaduto”, che le nomine di magistrati in posti chiave venivano sponsorizzati da forze politiche, o meglio da gruppi di pressione, per ovvie ragioni insite nella guerra venuta alla luce, negli ultimi giorni. C’è del marciume che va eliminato e c’è, una  riforma  della magistratura, che i legislatori hanno l’obbligo di varare, possibilmente lavorando insieme agli stessi magistrati. Il sistema correntizio che ha mandato in tilt la politica sta producendo gli stessi effetti nella magistratura. Il nuovo presidente ha dichiarato.” C’è una gigantesca questione morale che investe la magistratura, e non per quel fango venuto allo scoperto, per le intercettazioni. Dobbiamo ripensare – ha detto il neo presidente Poniz – alla degenerazioni del correntismo e carrierismo, alla progressione di carriere. Si è creata una brama di carriera con magistrati i che si sono costruiti appositi percorsi”. Più chiaro di così, – il neo presidente Poniz, non poteva essere – ma il problema che lui stesso ha ammesso con parole pesantissime quali ” marciume”,”gigantesca questione morale” e ” magistrati che si sono creati…. appositi percorsi” lasciano allibi: tutti sapevano ma tutti tacevano. Detto questo, senza cambiare comple tamente, l’assetto attuale della magistratura, quale sarà la sentenza che sarà emessa senza creare dubbi nel cittadino? questa è la domanda che non potrà avere risposta se non, con una vera “rivoluzione” dell’intero sistema attuale. Poniz sappia valutare l’importanza del momento, unitamente al ministro per la Giustizia e non solo, con l’attuale maggioranza, ma investendo anche le minoranze per ottenere una rivoluzione dolorosa ma necessaria . Non si tratta di un settore qualsiasi ma della Giustizia, davanti alla quale il cittadino, deve essere certo di ottenere una sentenza che rifletta e dia ragione a chi l’ha veramente e non sia vittima di accordi perversi.

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