Roma – Premier Conte deciso:” Macron chieda scusa per parole inaccettabili”

Il Presidente della Francia Macron ha chiaramente sbagliato ed ora, per ricucire lo strappo con l’Italia, ha due strade o liquida il portavoce del Presidente, affermando che è stato riferito quello che Macron, non si era mai sognato di dire oppure, in un discorso ufficiale, come avviene a livello diplomatico, affermare qualcosa di molto chiaro pari alle scuse. A favore della giusta presa di posizione del Premier Conte, che sarebbe dovuto andare a Parigi per incontrare il Presidente Francese, viaggio che non farà, senza le scuse di Parigi. Oggi non è andato a parlare, con il suo omologo francese, Le Maire, nemmeno il ministro per L’economia Tria. E il titolare degli Esteri, Moavero, dopo affermato inaccettabili le parole dette contro l’Italia che ha deciso, di non far attraccare L’Aquarius, per aprire un contenzioso migranti con l’Ue, ha convocato l’amba sciatore francese a Roma, per avanzare una protesta diplomatica contro il Presidente Macron. A favore dell’Italia si sono schierati, ambienti parlamentari francesi e la cancelliera Merkel. Chi ha difeso la nostra na zione lo ha fatto, riconoscendo che Roma, è stata lasciata sola davanti ad un problema enorme. Il ministro Salvini, che ha fatto aprire oggi il porto di Brindisi per far sbarcare 1000 migranti e ieri ha dato l’ok ad un altro sbarco è stato durissimo al Senato, dove ha riferito sul  “caso” Aquarius”. Ha attaccato la Francia che respinge, ai suoi confini donne incinte e bambini, ed ha rammentato che proprio questo Stato, aveva detto che avrebbe ospitato, novemila migranti, per poi non accettarne nessuno. In Senato la maggioranza si è dilatata, Forza Italia e Fratelli d’Italia, hanno sia pure in termini diversi, difeso il no sbarchi, gli italiani -è stato affermato – sono stanchi di accogliere quando l’Unione europa non fa nulla. A questo proposito va detto chiaramente che non è un problema economico, visto che l’Ue ha portato lo stanziamento pro – migranti a 35 miliardi di euro. L’Italia non toglierà il veto, alla trance da versare alla Turchia,  se al corridoio slavo non si aggiungerà quello mediterraneo. Il dado è tratto e il governo non vuole tornare indietro nella conside razione che, questa posizione di fermezza, ha ottenuto anche l’ok dell’Austria, Polonia, Cechi e slovacchi e il “pacchetto” di Paesi schierati, è destinato a crescere. Il goveno vuole ottenere investimenti in Libia, co struzione di campi profughi sul territorio di Stati africani, gestiti dalla Mezzaluna e Croce Rossa, per sigillare la battigia. Appare evidente che vanno contattati i capi tribù ed i sindaci che chiederanno infrastrutture e aiuti economici. Questa è la realtà che l’ex  ministro all’Interno, Minniti, aveva capito ed in parte attuato,  lavoro compromesso proprio dall’intervento della Francia. La dose dell’incompatibilità tra Francia e Italia è stata superata: un passo indietro di Macron o questo governo non potrà che andare avanti per la sua strada. Ora tocca alla Commissione Ue, se esiste e non è tremebonda, ad assumere le decisioni che Roma chie de da anni, senza essere ascoltata.

Lascia una risposta