Roma – Renzi salva governo e Bonafede. ” Faccia il ministro per la Giustizia e non per i giustizialisti”

Il ministro per la Giustizia Bonafede si è salvato dale mozioni di sfiducia, del centrodestra e della Bonino, + Europa, grazie Italia viva. Il partito di Renzi che non ha votato nè  la mozione di Salvini, Meloni, Berlusconi e nè quella della Bonino che, durante l’illustrazione della sua mozione, ha maltrattato il Guardasigilli, senza tanti complimenti. Se il leader di Italia viva avesse votato, una delle due mozioni, ci sarebbe stata subito la crisi di governo. Lo ha detto il capo del M5S,  facente funzioni, Crimi, e lo ha dichiarato, prima Delrio:” Se passa una delle due mozioni la crisi di governo è inevitabile”. Ma il partito formato da Renzi, che conta 17 senatori, ha voluto dimostrare che il governo si regge su questa realtà e che nessuno può ignorare che, il partito di cui è leader, ha una funzione importante in questo periodo, in cui il Paese deve affrontare, ben altri problemi. Ma come è nelle sue abitudini politiche, Renzi non si è fatta sfuggire l’occasione per rivolgersi direttamente a Bonafede con l’affermare:” Se noi oggi votassimo secondo il metodo che ella, Signor Ministro, ha usato nella sua esperienza parlamentare nei confronti dei nostri governi passati, dovrebbe tornare a casa.  Ma noi, non siamo come voi, ma “Bonafede  faccia il ministro per la Giustizia e non il ministro dei giustizialisti e ci avrà al suo fianco”. Un avvertimento non da poco, non solo per il ministro Bonafede, apertamente randellato, che esce da questa situazione ridimensionato, anche per l’immediato futuro. sS dovranno discutere, infatti, argomenti inerenti il nuovo codice  e la prescrizione. Nella realtà Renzi ha salvato, governo e ministro per la Giustizia, ed ha dimostrato a Conte di non sottovalutare mai l’Iv o di cercare, altre vie d’uscita, che metterebbero il Premier in grosse difficoltà, con un altra maggioranza raccattata, per rimanere in carica. Bonafede colpito dalla Bonino che lo ha definito un “sospetto”, per la scarcerazione dei boss mafiosi, ha cercato di difendersi a fatica: ” Basta illazioni sul Dap e boss – ha detto Bonafede – non ho mai subito condizionamenti di sorta”. Ma la verità di quello che è accaduto è sotto gli occhi di tutti e non c’è italiano che, davanti ai boss del 41 bis, finiti ai domiciliari per il Covid – 19,  ha sgranato gli occhi ed ha preso le distanze da un ministro che, anche nei cambi di cariche importantissime, non si è mosso pubblicamente ed ha deciso in splendido isolamento. Rimane il dubbio: su suggerimento di chi?

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