Roma – Salvini e Di Maio rinuncino a riforme costose. L’infrazione non deve scattare!

Il vice premier Salvini è incontenibile, per la rigidità dell’UE, tanto da affermare che è meglio fare la manovra economica in estate che continuare a dare  “sangue all’Unione Europea”. “Ora basta  – ripete il rozzo ministro dell’oltre Po con una UE che ha preso tantissimo dall’Italia. Salvini  potrebbe puntare, questo è l sospetto dei 5S , ad elezioni politiche anticipate. La proposta del minitero dell’Interno, questa proposta, non è stata concordata nè con Di Maio e nè con Conte ma avanzata senza avvetire gli alleati della coalizione. Non è questo il tempo delle sparate e, nemmeno di cercare di sfuggire al  rispetto dei patti, che regolano la vita dell’Unione. Siamo tutti d’accordo che vanno cambiate le attuali regole ma, finchè ci sono, vanno onorate. Il Premier Conte, a Teramo per le zone terremotate, nell’affermare che per la ricostruzione bisogna cambiare passo, non ha mancato di dire che è molto preoccupato, per la trattativa con l’UE per evitare l’infrazione. Un ” evento negativo” che bisogna scongiurare, costi quello che costi, – ha affermato il Premier – così come fece Prodi per entrare nell’euro”. Cioè per dirla con parole comprensibili: nessuno può pensare di violare i patti ed ottenere vantaggi rispetto agli altri 27 Paesi. Salvini deve farsene una ragione, ciò non toglie che può battersi, con tutti i mezzi che ha a disposizione, in Consiglio Europeo, per riuscire a cambiare i patti, sottoscritti molti anni fa. La Lega non vuole rinunciare alla Flat Tax, alla pari del M5S. E Di Mao vorrebbe la riduzione del cuneo fiscale per rilanciare l’economia, obiettivo indispensabile, per crescita occupazione e diminuzione del debito: vera palla di ferro al piede dei governi italiani. Ma per raggiungere lo sopo ed avere diritto alla parola bisogna mantenere gli impegni assunti. Bruxelles attenderà, fino al 2 luglio, dopo di che scatterà la procedura dell’infrazione, che a quanto si è saputo, passerà in Consiglio europeo. Quindi niente scherzi che gli italiani non perdonerebbero: il denaro avanzato dal Reddito di Cittadinanza e da quota 100 vada utilizzato, unitamente ad altri risparmi, per fermare l’infrazione. Conte, Tria, Salvini e Di Mao sanno benissimo, i guasti che arrecherebbe all’economia nazionale, un’infrazione che va evitata nel modo più assoluto. Così come saranno necessari, altri tagli, con una spending review molto seria ed articolata. Non c’è via d’uscita. I  patti vanno rispettati anche per il 2020, cioè quando le risorse saranno minori, di quelle attuali. I veri statisti, se sono tali, si vedranno ora quando dovranno affrontare, situazioni complicate, dove i soldi sono i soldi e la politica è la politica. Certo l’Italia potrebbe anche dire no all’UE, ma le conseguenze sarebbero più pesanti di quelle che arriverebbero con l’infrazione. Ci pensi il vicepremier Salvini ed anche il suo pari grado Di Maio che appare, molto cauto, in questa fase. I due leader dei partiti della coalizione seguano il Premier e non rischino, una nuova austerità – povertà,  che sarebbe addebitata soltanto a loro mentre, i conti sballati l’Italia, li ha sempre avuti sin dai governi precedenti, dagli anni ’80 in poi.

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