Roma – Salvini impazza, Di Maio cerca di bloccarlo. Italia al palo

Il rapporto M5S – Lega è impazzito. Il capo politico del Movimento, Di Maio è all’angolo, contestato dagli iscritti ai 5S ed è perdente su tutta la linea, in termini di voti e credibilità. Passino le regionali e comunali, dove la debolezza del M5S è nota per mancanza di radicamento sul territorio, e per una strategia, suicida, di non allearsi, nemmeno con liste civiche, disposte a condividere un programma concordato. Ma ora il ministro Di Maio è terrorizzato dalle europee che, secondo le proiezioni dell’Unione, piazza la Lega primo partito in Italia, con un 33% abbondante e prevede il M5S a quota 22%, con un Pd in ripresa, che potrebbe soffiargli, il secondo posto, tra i partiti in lizza. La guerra tra M5S e Lega è totale. Non si tratta di parole ma di fatti concreti. Salvini, prose gue la sua corsa, verso il pieno di voti, sfruttando ogni occasione per aumentare il suo bottino con una  strategia che appare vincente, come indicano tutti i sondaggi e le proiezioni di Bruxelles. Piazzare in UE, 26 europarlamentari, al secondo posto, subito dopo CDU/CSU a quota 30 non è risultato di poco conto. Non partecipare alla celebrazione  del 25 aprile ma preferire, andare a Cor leone dove forze dell’ordine lottano, rischiando, contro la mafia è un’operazione impensabile da chiunque ma non, dal rozzo ministro dell’oltre Po, che non teme contraccolpi politici. Dire a Di Maio che il sottosegretario Siri, indagato per una presunta mazzetta da 30 mila euro, rimane dov’è,  è vera spavalderia ” si è colpevoli solo al terzo grado di giudizio e non dopo un avviso di garanzia”. Andare in Cdm, cogliere l’occasione che Di Maio, ha scelto una trasmissione televisiva, e cogliere al volo l’assenza di altri ministri 5 stelle per decidere ” con chi c’era” che il ” salva Roma” sarà un provvedimento a parte e non c’entra niente con il Dl ” Crescita” è una sfida, molto pesante, che Salvini si permette, rischiando poco o nulla. Una crisi  di governo a fine aprile, con le europee ed amministrative il 26 maggio, provocherebbe un disastro nel M5S che deve portare a casa, almeno quella riforma del reddito di cittadinanza, che trova crescenti ostacoli, per i troppi italiani che lavorano in nero. Se poi si aggiunge che la situazione economica è orribile, come direbbero gli inglesi, i margini per andare ad elezioni politiche anticipate non ne esistono. Trema il Colle, dove il Presidente teme che l’accademico Conte, stracciato dallo scontro continuo dei suoi vice, finisca per salire al Quirinale con le sue dimissioni irrevocabili. Il quadro è questo ma non credo in una crisi immediata, ci saranno altri colpi bassi, anche se Salvini ha dalla sua anche la strage in Sri Lanka: oggi ancora di più porti chiusi, controlli continui e forze dell’ordine in massima allerta. I terroristi in Italia non devono colpire o meglio, il ministro dell’Interno farà tutto il possibile perchè questo non accada. Il popolo? Basta verificare, le candidature per europee e amministrative, per confermare, come sono bravi gli italiani, a salire sul carro del vincitore.

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