Roma – Sarà chiesta la fiducia per “Cura Italia”. Lega, FdI e FI da collaborativi ad opposizione

E’ finito in pezzi, la raccomandazione del Capo dello Stato, Mattarella, che aveva rammentato alle forze politiche, di maggioranza ed opposizione che, quando c’è la guerra, come quella scatenata dal Covid – 19, bisogna cercare la strada della collaborazione da parte di tutti, anche per i riflessi economici negativi che si stanno palesando e che si prolungheranno negli anni successivi. La coalizione di maggioranza ha però deciso, di porre la fiducia al ” Cura Italia” in Senato. E la notizia è stata appresa, durante la conferenza dei capigruppo, dal leghista Massimiliano Romeo. Domani avrà inizio compatibilmente,  con i lavori della commissione Bilancio, la discussione del testo che impegnerà l’Aula per circa 7 ore. La fiducia dovrebbe essere chiesta intorno alle 10 e la chiama iniziare alle 12,45, come da regolamento. Le dichiarazioni di voto saranno trasmesse in diretta televisiva. La maggioranza, tenterà di rispettare la tabella di marcia elaborata dal capigruppo, tanto da far iniziare l’esame in Aula già da domani. La minoranza, Lega, FdI e FI, si era impegnata a non far ostruzionismo sul provvedimento, ma una volta che la coalizione, Pd, M5S e LeU, ha fatto la scelta di porre la fiducia, appare più che evidente che non ci sono i presupposti per una collaborazione, auspicata dal Presidente della Repubblica, ben sapendo la gravità della situazione. Il leghista Romeo non ha dubbi:” Il governo porrà la fiducia a Palazzo Madama sul “Cura Italia” e di conseguenza l’opposizione riprenderà la sua libertà d’azione. Persino il vice presidente di Forza Italia, il moderato Tajani, dalla lunga esperienza nelle Aule parlamentari italiane ed europee, ha dichiarato:” voteremo no al provvedimento che sarà proposto”. E’ un errore politico strategico perchè gli italiani, dovranno affrontare un periodo difficilissimo che durerà un tempo indefinibile in economia, per l’infezione del Covid – 19. E, come è sempre accaduto durante, fasi estremamente complicate che uno Stato deve affrontare, l’unità di tutte le forze politiche, sindacali è datoriali, è un fattore indispensabile per coinvolgere, anche il popolo, a seguire l’esempio che viene dato  dalle forze che hanno votato e di cui si fidano. Questa strada, presa dalla maggioranza, appare incomprensibile anche se Conte e &, avranno raggiunto accordi, con singoli o associati senatori del gruppo misto, per garantirsi il via libera al ” Cura Italia”. Ma il punto non è questo. Ci sarà quella consistente parte degli italiani scontenti, a torto o a ragione, così com accadrà, per le forze sociali in allerta, per la disoccupazione prevista in aumento, per i fallimenti che non mancheranno. Una collaborazione di tutte le forze politiche avrebbe evitato che quell’opposizione, una volta tornata tale, avrà la libertà di mettere in evidenza gli errori che la maggioranza  poteva  evitare e potrà “soffiare a volontà sul malcontento”  già presente oggi e che domani è destinato ad aumentare. Una frattura, tra tutte le forze presenti in Parlamento andava evitata ad ogni costo. Non sappiamo se sarà possibile una ricucitura in ” zona cesarini” ma spaccare il popolo proprio ora, davanti ad una ” guerra epocale” è un errore che ricadrà su chiunque l’ha caldeggiato e commesso.

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