Roma – Scontro sull’Iva tra Conte e Salvini

Scontro, tra il Premier Conte e il vicepremier Salvini, sull’Iva. Il Presidente del Consiglio, durante un intervento, a Rete Imprese Italia, ha sostenuto che il governo farà di tutto per evitare l’aumento dell’Iva, ma non sarà un’impresa facile.  Conte ha illustrato che l’esecutivo sta lavorando, ad una profonda spending review, che con il potenziamento del sistema anti – evasione che farà parte del pro gramma 2 cercherà di reperire risorse sufficienti. Prima – ha affermato Conte –  abbiamo operato per ricostruire  un rapporto di fiducia, tra cittadini e istituzioni, aiutando le fasce più deboli della popolazione.  La fase due prevede provvedimenti ad hoc per rilanciare la crescita liberando, le attività produttive e innovative del Paese. Dopo  di che è intervento, il vicepremier Salvini,  a Rete Imprese Italia per affermare, con estrema decisione, che si rifiuterà di aumentare l’Iva anche se di un solo centesimo. Ora bisogna riformare il sistema fiscale – ha precisato il vicepremier – e mettere in campo il nostro coraggio ed io non sono un uomo che si rassegna”. Appare evidente che, il rapporto tra il Premier e il suo vice, ha subito una profonda incrinatura. Il professore Conte appare sempre più deciso a non essere solo arbitro, tra M5S e Lega, ma di avere una sua strategia, da discutere con i due leader duellanti, Di Maio e Salvini. Il segretario della Lega, dopo l’ultimo Cdm e l’allontanamento  dal  governo del sottosegretario Sirti, leghista doc, è più che convinto che Conte, non sia più equidistante, tra le due forze della coalizione di governo, ma procede come vuole il Movimento. E il rozzo ministro dell’oltre Po, non intende cedere a Conte, chiamato, anche  da lui ad occupare la poltrona di Premier, nessuna libertà politica. Conte dev’essere solo, un Presidente del Consiglio di rappresentanza, e procedere secondo le strategie concordate dal M5S e Lega. Ma se ora, i leader delle due forze della coalizione, si combattono su tutto, Conte ha solo tre strade: o emerge, tra i due litiganti, o si dimette, aprendo la crisi di governo, oppure fa il “due di coppe”. Dopo il 26 maggio, M5S e Lega, dovranno chiarire la loro posizione e se procedere, con un esperimento di governo, molto complicato per le diverse visioni esistenti tra due forze che non hanno nulla in comune. O trovare un accordo, molto sofferto, semmai con un nuovo contratto. Certo l’Italia va governata e su questo non c’è alcun dubbio.

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