Roma – Seduta storica. Il “sì” taglierà i parlamentari da 951 a 600

Svolta storica alle porte. Domani la Camera dovrebbe approvare, con la terza e definitiva lettura, il taglio dei parlamentari. Un obiettivo tentato molto volte ma sempre andato a vuoto. I deputati se diranno sì, le dichiarazioni di questa sera confermano la volontà, della stragrande maggioranza, di diminuire i parlamentari, da 951 a 600, con un meno 351 che porterebbe il nostro Paese al 5° posto  in Europa. I deputati sarebbero ridotti a 400 da 630 ed i senatori a 200 da 321. Un taglio importante che dovrà essere accompagnato, da una seria legge elettorale e da compensazioni, per le regioni più piccole che potrebbero avere, specialmente al Senato, uno o al massimo, due rappresentanti. I collegi vanno completamente ridisegnati così come una serie di normative. Appare alquanto evidente che se i deputati domani voteranno sì, per la maggior parte, sanno che difficilmente potranno tornare a sedere sui banchi della Camera o del  Senato. E’ come dire che questa legislatura, comunque vigliano scontrarsi i partiti, durerà fino a fine legislatura. Ai parlamentari non si può chiedere di più.  Deputati e senatori  sanno perfettamente che il loro ritorno, nei palazzi dei legislatori,  sarà quasi impossibile. Se poi c’è chi pensa di provocare una crisi, per far sciogliere le Camere prima della fine della legislatura, si sbaglia di grosso. Chi è stato eletto ed oggi siede in Parlamento non rinuncerà agli anni del mandato ottenuto. Potranno avvenire dei cambiamenti, nelle alleanze e nelle coalizioni, ma chi è al vertice dei partiti, con il voto di domani, sappia che la legislatura, con la terza lettura, è super blindata. Ciò non toglie che le divergenze politiche, i diversi modi di risolvere i problemi del Paese, sulle riforme da fare così come sulle infrastrutture da realizzare per ammodernare l’Italia per rendere, meno difficile la vita di 61 milioni di persone, è parte della vita democratica anzi direi è il sale della libertà. Domani ci sarà la prova del “9” per la Camera dei deputati: se diranno sì, alla terza lettura alla legge che diminuisce il numero dei parlamentari, passeranno alla storia e saranno più credibili agli occhi degli elettori.

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