Roma – Si vota. Previsioni: fetta grande Lega? M5S e Pd in ripresa

Di Maio e Salvini, siate più rispettosi, non già da lunedì prossimo, ma da oggi proprio in chiusura di campagna elettorale. Tantissimi elettori ancora indecisi non hanno apprezzato, meno quelli politicamente targati, la “guerra” tra i due leader della coalizione di governo: la più ” strana alleanza”, che ci sia mai stata in Italia. Il M5S, per buona parte è su posizioni  di sinistra e la Lega, per buona parte, è su posizioni di centrodestra. Come hanno fatto a firmare un contratto, per far nascere un esecutivo, rimane un mistero. Un azzardo che potrebbe costare molto agli italiani, non solo in termini economici ma anche d’immagine. Un esperimento che, nei primi due mesi sembrava potesse funzionare, ma è bastato poco, contratto o non contratto, ad entrare in rotta di collisione. Lo scontro si è acuito, sia per le amministrative e successivamente, in vista delle europee che si svolgeranno domenica. Gli scontri sono stati durissimi, compresi colpi bassi, al d sotto della cinta, proibiti sul ring. Ma Di Maio ha il problema che se cade il governo, non avrà una seconda occasione, per ricoprire la carica di vicepremier, la sua vita politica subirebbe uno stop, molto pesante, sul piano personale di politico: avrebbe fallito nel suo mandato. Salvini ha anche lui, pesanti problemi se scattasse la crisi. Basta, un pò di fantasia, per immaginare, il rozzo ministro dell’oltre Po, abituato ad invadere, deleghe ministeriali altrui, avere a che fare con un Silvio Berlusconi, ultraottantenne, o in cabina  di regia o ministro, come disse alcuni mesi fa, agli Affari Esteri. Suvvia non scherziamo: Di Maio e Salvini, che che ne diciamo noi che commentiamo negativamente, scontri, accuse e perdite di tempo per la ripartenza, dopo lunedì dovranno trovare, un modus vivendi, per proseguire un percorso accidentato ma che li salvi tutti e due, dalle ire degli elettori. Non pochi moderati avrebbero preferito, un Salvini sorridente e non sempre accigliato, pronto all’attacco, con espressioni durissime. Così come, gli stessi moderati, avrebbero preferito un Di Maio, meno Grillo – dipendente o agli ordini di Casaleggio junior. Si tratta di considerazioni di gente comune che non diserterà le urne, ma si esprimerà anche se è  difficile prevedere come. Chi da la Lega, avanti di alcuni punti percentuali e chi ritiene che Di Maio abbia recuperato qualcosa, rispetto alle previsioni di 10 giorni fa. Tutti gli altri partiti, eccezion fatta per il Pd, in recupero  avrebbero un risultato ad una sola cifra, un paio sotto il 4%. Alla domanda la legislazione è alla fine? Sono in molti ad affermare no. Andare a d elezioni anticipate, con questo clima, rischierebbero tutte le forze politiche senza esclusione. E per terminare, non va sottaciuto la totale assenza  dei  sindacati che non hanno partecipato alla campagna per amministrative e europee, nè  direttamente e nè indirettamente. Nessuno ha spiegato il motivo di questo ” Aventino sindacale” ma, molto probabilmente, in questa confusione, sarebbe stato difficile capire.

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