Roma – Spopolamento aree marginali. Fenomeno drammatico

Un problema sociale dimenticato dai politici è l’abbandono delle cosiddette aree marginali, dove viene accelerato lo spopolamento delle giovani generazioni e restano, abbandonati a loro stessi, gli anziani ed i vec chi. In questi vasti territori è stata chiusa l’istruzione primaria, la sanità e persino i presidi di sicurezza. Ora si profila, come denunciato dalla Firs – Cisl, anche quelle delle filiali bancarie e delle Poste, già assenti per garantire solo un servizio discontinuo per il pagamento delle pensioni, non dovunque, ma solo nei Paesi più ” popolosi”. Nessuno si preoccupa che questo fenomeno, oltre che marginalizzare le generazioni più vul nerabili costituisce, una notevole diminuzione di valore delle proprietà immobiliari e, uno spopolamento sempre maggiore, man mano che, vecchi ed anziani, passeranno a miglior vita. In queste vaste aree del Pae se non c’è più nemmeno una parvenza di assistenza sanitaria, là dove invece, c’è maggiore richiesta di salute, anche mentale. In 7 anni – viene denunciato dal sindacato bancari – sono state tagliate ben 6.289 filiali e 383 Comuni non hanno più alcuno sportello. I Top manager sostengono che l’arretramento è dovuto all’avanzare del digitale. Un falso in quanto, anziani e vecchi, non conoscono nemmeno cosa sia. La verità è che i governi sono stati assenti e le Regioni, generalmente intese, sono più portate a seguire, lo spostamento delle popolazioni, che frenare un esodo che prosegue con un andamento esponenziale. Ripensare al modello che viene seguito, dalle lobby economiche e politiche sarebbe un bene per un Paese che ha, proprio nelle zone marginali, la ricchezza di una cultura che giunge a noi da molto lontano, diciamo da oltre 500 o 600 anni. Dobbiamo porci una domanda: ci sarà mai un politico che si porrà questo problema e lo affronterà nel modo più adeguato? Forze no ma è bene che il problema, venga posto con forza, da quella stampa libera che riesce spesso ad intercettare fenomeni perversi ignorati da chi è al potere ignora.

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