Roma – Vertice sul crollo del ponte Morandi. Fumata nera

Quanti commissari per la ricostruzione del ponte Morandi crollato a Genova? 2 … e quanti se no? Il vertice a Palazzo Chigi con il Premier Conte, il governatore della Liguria Toti, il sindaco di Genova Bucci, il sotto segretario alle Infrastrutture Rixi e quello, alla Presidenza del Consiglio, Giorgetti ha portato alla conclusione che i commissari saranno due: uno si occuperà dell’emergenza e il secondo lo affiancherà per la ricostru zione. Il presidente della Giunta ligure, Toti, ha detto che entro una decina di giorni i nomi saranno pubblicati, in Gazzetta Ufficiale, e quindi saranno subito operativi, ma che oggi nomi non ne sono stati fatti, senza spiegare i motivi…. Il Premier Conte ha colto, questa circostanza, per significare l’efficienza dimostrata davanti ad una situazione catastrofica come quella che ha colpito, la città della lanterna, e che il compito  del governo è quello di operare, come sta avvenendo, in pieno accordo con Regione e Comune di Genova per ottenere, il migliore risultato nel… minor tempo. Intanto la Isfort per conto della Conftrasporti e Confcom mercio ha valutato il danno che subiscono, le imprese di trasporto che operano con il porto di Genova, per superare il nodo della città, diventata improvvisamente molto difficile: 600 mila euro al giorno. Somma  che può arrivare, calcolando il danno  che subisce tutto il traffico, pubblico e privato, ai 2 milioni quotidiani. La realtà che stanno vivendo i genovesi e, non soltanto loro, non consente a nessuno dilazioni nei tempi dei lavori e nella soluzione ottimale da adottare per iniziare subito i lavori per il nuovo viadotto. In queste situazioni non c’è governo nazionale, regionale o locale, Procura compresa, che si può permettere di rinvia re anche  di sole 24 ore le decisioni da assumere. Toti parla di una decina di giorni, perchè mai? Oggi si doveva avviare la fase esecutiva, con la nomina del commissario, ma come sempre, ci sono pieghe ” grige” che non vengono spiegate, ma che sussistono, anche con il “governo del cambiamento”.

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