Roma – Vertice urgente da Conte per “frenare” il ministro Salvini

Vertice a Palazzo Chigi tra il premier, Giuseppe Conte, e i ministri dell’Interno Matteo Salvini,  Luigi Di Maio Sviluppo e Economia Giovanni Tria. E’ previsto un altro incontro, tra il Presidente del Consiglio Conte e Salvini, mercoledì prossimo, vigilia della partenza per Innsbruck del titolare degli interni, dove incontrerà gli altri ministri, con identica delega, dell’Unione europea. Oggi sono stati definiti gli accordi sui seguenti argomenti: No ad ingressi in Italia dei movimenti secondari; rafforzamento delle frontiere esterne; serio ricollocamento in Europa dei richiedenti asilo; sì al sostegno alla Libia; ripensamento delle varie missioni europee e no ai salvataggi dei migranti per poi farli sbarcare in Italia, quindi, modifica degli accordi di Dublino. A parte, i tipi degli interventi o le esternazioni politiche, il governo ha confermato di avere una linea comune su migranti e sicurezza. Inoltre è stato riaffermato che l’Italia intende svolgere un ruolo da protagonista in ambito dell’Unione europea. Un vertice necessario per evitare che tra i ministri si creino contrap posizioni determinate dall’attività e ” invasioni di campo”, del ministro leghista che, in più occasioni, ha valicato le deleghe dei ministri della Difesa ed Esteri.  Il rozzo ministro padano è molto interessato a dimo strare che le promesse elettorali le vuole mantenerle tutte e nel più breve tempo possibile. Forte del suo temperamento, unito a quello di essere anche vice premier, non ha  evitato di mettere in evidenza, come sue decisioni, operatività di competenza di altri ministri. Inevitabili i contraccolpi sul governo e, tra i vari ministri, raccolti e rilanciati, non solo dalla stampa italiana ma anche da quella estera come evidente mal funzio namento del governo populista, definizione europea. Questo accade, in un momento molto delicato, nei rapporti tra Stati dell’Ue: problema migranti, ricollocamenti, rimpatri o accoglienza dei veri rifugiati. Ma il go verno non può affrontare -è stato detto a chiare lettere –  soltanto questi problemi in quanto il terreno in cui operare va anche dalle pensioni alla disoccupazione, al reddito di cittadinanza,  ed al massiccio debito da far diminuire fino alle risorse necessarie alla crescita. L’esecutivo avrebbe bisogno di mostrare, maggiore compattezza e idee molto chiare, per ottenere il massimo ascolto a Bruxelles. Ed infine il governo non è sol tanto l’operatività del ministro Salvini come un uomo solo al comando. Il pericolo è che questi scontri tra ministri in Italia servano, all’Ue per dire no alla flessibilità e ad aiuti consistenti all’Africa. Strategia iniziata oggi in Libia dal Presidente del Consiglio europeo, Tajani destinata a proseguire in altri Stati del Continente nero.

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