Una campagna elettorale molto complicata, per chi ha governato l’Unione Europa, fino ad oggi. I dati forniti e pubblicati dalla Cgia, suonano come una condanna, senza appello, per quei politici che non hanno attuato l’Europa che volevano, i padri fondatori, ma hanno creato situazioni, di gravissime disuguaglianze, senza intervenire per evitarle. I dati non vanno commentati ma letti con attenzione. in 20 Paesi su 28 il rischio povertà, tra gli gli under 16, ( media europea 24,4% ) è molto superiore a quella degli over 65 ( media europea 18,2%) Dati impressionanti che non potranno mancare di influenzare il voto del 26 maggio prossimo. Parliamo di povertà, in un’Europa che generalmente, ha “strati” di popolazione opulenta dalla quale l’UE poteva attingere, una piccola parte di ricchezza e ridistribuirla. I dati italiani, disegnano una situazione è ancora più drammatica: il 31,5% dei minori è costretto a vivere ( si fa per dire ) in condizioni di, deprivazione economica, e quella degli under 65 è del 22%. In questa situazione, si va a votare il 26 maggio e non c’è da meravigliarsi se c’è chi farà scelte opposte, a quei partiti, che hanno “guidato” l’Ue fino ad oggi. Ma c’è di più tra i 28 Stati dell’Ue, l’Italia viene battuta solo dalla Grecia, messa a tappeto dall’orma famosa Troika, ( solo recentemente Bruxelles ha riconosciuto di aver sbagliato politica economica in quella drammatica circostanza ), tanto drammatica che la Grecia ha venduto, gran parte del porto del Pireo, ai cinesi. Tengono… buona compagnia alla Grecia la Bulgaria e Romania. La domanda da porsi è una soltanto: era questa l’Europa che volevano i padri fondatori che puntavano invece, ad una UE capace, non soltanto di garantire la pace dopo tante lotte fratricide, ma anche di aiutare gli Stati a sviluppare tanto da eliminare queste macroscopiche differenze che non sono solo sociali.