Arcore – Incontro politico Lega – FI: macro equivoco

L’incontro ad Arcore, tra Berlusconi, Tajani, Salvini e Giorgetti è avvolto in una  fitta nebbia, anche se è possibile intravedere, la volontà del leader della lega di proseguire l’esperienza di maggioranza con il M5S ed allontanare, una crisi di governo. Una posizione che vede la Lega, vincente, e macinare primati di adesioni e di riscontri positivi nella pubblica opinione. L’incontro, come definito da fonti di Forza Italia è stato:” Cordiale e positivo” sarebbero stati esaminati problemi politici italiani, internazionali ed economici ed anche problemi come tasse, rilancio economico del Paese, Rai dove, si deve sciogliere il nodo della presidenza del Cda, con la nomina di Foa. Nomina, viene ribadito, che non sarebbe osteggiata da Forza Italia ma non si si sa in cambio di che, questo Foa, dovrebbe raggiungere un posto così levato. E’ pur vero che Tajani, si è affrettato ad affermare, che nomi non sono stati fatti, ma è altrettanto vero che, sul tavolo Rai, c’era un solo nome: quello di Foa, non molto disponibile a rimanere ancora sulla graticola. Meno  fumosa la dichiara zione del sottosegretario alla Presidenza  Giorgetti, sia pure senza specificazioni:” La riunione ha rivelato che non c’è, perfetta coincidenza  tra FI e Lega. Adesso vedremo se in settimana sarà possibile trovare una quadra su tante questioni che ci vedono lontani”. Comunque è stato confermato, a chiare lettere, che al prossimo incontro oltre a Berlusconi, Tajani, Salvini, Giorgetti ci sarà anche la Meloni, segretaria di Fratelli d’Italia. Appare evidente che Salvini sta valutando, insieme agli altri esponenti del centrodestra, la possibilità, su basi nuove, di poter vincere come premier le politiche, non a breve scadenza. Queste le considerazio ni:il M5S è sul 30% e non riesce ad andare oltre, il Pd in crisi sostanziale e non sarebbe un pericolo per sostituire la Lega per fare maggioranza con il M5S . In queste condizioni, il leader della Lega, dopo aver porta to a termine le riforme promesse, anche se non al 100% e approvato il Bilancio dello Stato, potrebbe decidere di assumere il comando di tutto il Cd, concedendo al vecchio alleato Berlusconi, di stare in regia, ma  so lo con un programma preciso e firmato davanti ad un notaio. L’equivoco italiano prosegue come mai raggiunto questi livelli.

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