Bruxelles – Mondo a soqquadro per l’attacco turco ai siriani e curdi.

L’esercito turco, con forze terrestri ed aeree, ha attaccato obiettivi, anche civili nel Nord – Est della Siria, che intende occupare. L’operazione è stata possibile dopo che gli americabi, su ordine del Presidente Trump, hanno lasciato la zona per ripiegare. I 1000 soldati Usa torneranno a casa. I raid  turchi non hanno risparmiato le località civili. L’obiettivo di Ankara è di occupare quella parte della Siria per sloggiare i curdi – siriani  dell’Ypg, ritenuti un pericolo. E’ intervenuto i Presidente della Russia Putin che ha invitato, il Presidente turco Erdogan, di non compronettere i tentativi di pace in quella vasta area”. E’ stata una giornata molto intensa, per i capi di Stato e di Governo, anche di tutta Europa. Per conto dell’Unione Europea hanno parlato il Presidente della Commissione Juncker e la rappresentante UE Mogherini, tutti e due hanno ripetuto che Ankara non può andare avanti e non deve, attraversare il confine, siriano: il territorio di quello Stato, come  deciso anche dall’ONU, deve rimanere integro. Erdogan continua a far ripetere, dai suoi portavoce e ambasciatori, che l’esercito si fermerà solo dopo aver messo in sicurezza il suolo turco ed aver eliminato il pericolo dei curdi attestati,  lungo la frontiera turco – siriana. Lo stesso Presidente del Consiglio dell’Unione, Sassoli, ha preso posizione, a nome dell’Unione, per far giungere ad Ankara il no secco dell’Unione, espresso quasi contemporaneamente anche da Francia e Germania. Ma è sorprendete il voltafaccia di Trump, il quale nel parlare, dal prato della Casa Bianca, ha rivolto un invito ad Ankara di non andare oltre ogni misura, di rispettare i diritti umani, una volta varcata la frontiera siriana e di evitare, il risorgere dell’Isis ma soprattutto decidere cosa farne, dei soldati  del califfo, prigionieri. Insomma Erdogan ha avuto  degli ” incarichi”, dal Presidente Trump tradendo, in modo plateale gli alleati, valorosi soldati curdi, che hanno sconfitto l’Isis, in territori, dove gli americani non hanno mandato le truppe di terra per evitare vittime a stelle e strisce. Il lavoro ” sporco” e ” pericolissimo” è stato afidato ai curdi che lo hanno portato a termine, con perdite umane ma con un coraggio riconosciuto dal mondo intero. Dopo di che il Presidente americano, ha fatto girare i tacchi ai suoi militari e li sta riportando a casa. I curdi  hanno definito la posizione assunta da Trump un tradimento ma, forse, ci vorrebbe un’altro aggettivo più forte  per definire un’azione di questo genere. Quello che fa riflettere è che i generali, con tantisime decorazioni sul petto, non hanno saputo dire al Presidete:” Non si possono lasciare i curdi da soli contro i turchi, dopo che si sono battuti contro l’Isis, risparmaindo la vita ai soldati americani”. Tutti hanno detto a Trump signorsì e non mi sembra un atteggiamento onorevole, quello assunto da chi aveva vissuto la guerra in Siria, spalla a spalla con alleati che non si sono mai tirati indietro. Il mondo è a soqquadro per l’attaco turco e non è detto che, da un momento all’altro, non ci siano delle reazioni, non a parole ma con aiuti sostanziali ai curdi, che a Roma, hanno chiesto con una manifestazione civile, di proporre una conferenza di pace.

Lascia una risposta