Bruxelles – Da Juncker al Fmi:” L’Italia con la manovra rispetti le regole”

La barriera, anti manovra economica italiana, cresce ogni giorno e con più argomentazioni. Il Presidente della Commissione Ue ha rilasciato un’ interista, al quotidinoa Le Monde, per affermare:” L’Italia non rispet ta la parola data. Mi appello alle autorità italiane affinchè rispettino le regole per non mettere in pericolo la solidarietà europea”. In particolare Jucker ha ribadito:” Non ho nulla contro l’Italia Paese che amo ma smetta di descriverci come mostri freddi, rinchiusi in un bunker e insensibili ai bisogni dei popoli”. alla domanda se l’Ue sa che, nella manovra il governo italiano, promette di combattere la povertà, Juncker ha ri sposto:” Le autorità italiane sono libere nelle loro scelte nella fiscalità delle aziende e nel reddito minimo ma, devono rispettare le regole, senza mettere in discussione la solidarietà europea”. In campo anche Dra ghi, Presidente della Bce:” Per avere benefici dalle misure monetarie della Bce le politiche, di altri settori, devono contribuire  con più forza ad alzare la potenziale crescita sul lungo periodo e ridurre la vulnerabili tà”. Infine  c’è il siluro, lanciato da Bali, alla manovra italiana, targato Poul Thomas, capo del compartimento europeo del Fmi, che ha dichiarato:” La manovra in discussione va in direzione opposta alle indicazioni del Fmi. Da tempo in Italia non c’è stato il consoldamento del Bilancio ed è questo il motivo, di una crescita inferiore, al potenziale del Paese”. Le massime autorità, politiche e tecniche, hanno avvertito il governo che la maovra così com’è non può ottenere il via libera. Gli attacchi dei ministri, da parte di un governo definito populista, sono serviti ad aumentare la rigidità peraltro sempre esisistita nel difendere ad oltranza le regole scritte e firmate, dai Paesi dell’Unione e concordate con il Fmi. Il governo Conte vuole forzare la mano e dimostrare che, con le regole scritte il Pase non riuscirà nè a sviluppare e nè ad abbattare il debito pub blico. E non è stato nemmeno sufficiente includere, nella manovra, somme consistenti per garantire un minimo do sopravvivenza a chi non ha nulla o, per migliorare la vita dei pensionati al minimo, aprire ” fine stre” per favorire chi vuole lasciare il lavoro, fare spazio ai giovani in cerca di occupazione, e neanche rilanciare i lavori pubblici, per innescare un circuito virtuoso. La risposta è sempre la stessa così com’è sempre stata:” Le regole vanno rispettate”. Questa è l’Ue di oggi e non sono nemici da combattere, ci sono ” gabbie” uguali per tutti che nesuno può infrangere, nemmeno la Commissione o il Parlamento europeo. Un pro ble ma serio per il varo di una manovra espansiva che, politica a parte, poteva dare nuove prospettive agli italiani, pur senza risorse, ma ricorrendo ad aumentare il deficit.

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