Bruxelles – Juncker all’Italia:” Non possiamo infrangere le regole dell’Ue”

Il Premier Conte, dopo l’approvazione della manovra e l’ok anche del ministro per l’Economia, Tria ha affermato:” Abbiamo mantenuto tutte le promesse fatte dal M5S e Lega, in campagna elettorale. Ora il nostro interesse si sposta a Bruxelles per evitare un braccio di ferro non augurabile nè per noi e nè per l’Unione. Il governo italiano e la maggioranza che governa ritiene con quanto deciso che, il nostro Paese, potrà sanare dei mali endemici, come disoccupazione e povertà e diminuire il suo debito, grazie al rilancio dell’economia. Con,  lacci e austerità, non c’è futuro non solo per noi ma anche per la stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione europea. Conte, ha tenuto molto a misurare i toni, in quanto non è una sfida all’Ue ma l’anelito di un popolo che ha sofferto tanto ed ha voglia di riscattarsi, da una stagione negativa durata troppo a lun go. Ma Juncker ha già aperto la doccia, con acqua gelata, per cercare di fermare l’Italia che punta al rilancio facendo ricorso al deficit. Il Presidente della Commissione Ue ha dichiarato:” Se acettassimo la manovra infrangendo le regole Ue, gli altri Paesi ci coprirebbero di ingiurie, in quanto troppo flessibili con l’Italia. Non mi interesso – ha proseguito Juncker – degli obiettivi della manovra, ma guardo bilancio e il saldo. Non dire  che sono contro l’Italia è una stupidagine: questo Paese non va messo sul banco degli imputati, domani ci sarà il vertice e va, anche affermato – ha detto i Presidente – che l’Ue non sopravviverebbe all’uscita dell’Italia”. Intanto si è appreso che Juncker ha avuto già, un colloquio telefonico, con il Premier Conte e il ministro per l’Economia Tria.Uno scambio di vedute niente di più. Il clima a Buxelles non è cambiato: le regole vanno rispettate e l’Italia ha già avuto tanta flessibilità. Chiusura netta forse no ma, nessun membro della Commissione e del Consiglio, maggioranza popolari e minoranza sociadelocratici, farebbe nulla per aiutare un governo classifcato populista, ben coscenti di quello che potrebbe accadere, alle prossime europee. Una vittoria, dei populisti e sovanisti, non è prevista ad oggi ma, dopo il voto bavarese, potrebbe verifi carsi una paralisi, dell’Unione europea, per una massiccia presenza di parlamentari che non hanno niente a che vedere con chi ha govenato l’Ue fino ad oggi.

 

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