Il G20 in Argentina non ha cambiato nulla sullo scenario mondiale. Gli Stati Uniti hanno confermato che si chiamano fuori per il problema Clima, uno dei più importanti dei problemi sul tappeto. Ma fin quando ci sarà Trump, tutto si ripeterà così come ha impostato la sua politica. Xi Jinping e l’inquilino della Casa Bianca hanno raggiunto un accordo sulle sanzioni: entreranno in funzione tra 90 giorni. I Capi di Stato o di Governi hanno trovato una unanimità, non vincolante, su migranti e commercio, felici di come vanno le cose. Il G20 hanno preso atto che c’è una ripresa globale dell’economia, con forti squilibri, tra Stato e Stato e che è aumentata la vulnerabilità finanziaria, per poi porsi il problema di una politica inclusiva, per evitare rischi al ribasso. Insomma per dirlo, in termini diversi ma con identico significato:” gli affari sono affari”. Il G 20 di Buenos Ares ha confermato, la distanza siderale, tra loro e la fame nel mondo. Hanno parlato di popolazioni che hanno vinto, con la crescita, la fame: quindi sono mercati disponibili per chi fa parte di questo club. Trump ha nuovamente preso le distanze dal problema Clima limitandosi ad affermare che, gli Stati Uniti, intensificheranno la ricerca di fonti alternative ai fossili ma che, Pil e la piena occupazione sono problemi che vengono prima degli annunciati disastri naturali. Sempre in primo piano Trump, che non ha voluto incontrare, il Presidente Putin, per il problema dei pescherecci sequestrati in acque territoriali russe. Per lo stesso problema i Paesi Europei, la pensano diversamente anche se chiedono ai russi, ma senza bracci di ferro, di liberare i marittimi messi in prigione. Un G 20 deludente? No ma quasi. Questo club dei Paesi,, tecnicamente ed economicamente più avanzati, dovrebbero pensare a combattere e sconfiggere la fame nel mondo senza pensare al profitto. Sicuri che questo non avverrà mai non si vede il motivo, se non di fare affari o mostrare i muscoli. I problemi più importanti e qualificanti del genere umano vengono rigorosamente o rinviati o peggio ignorati del tutto.