Florida – Strage all’Istituto Parkland. Trump sulle armi fa ” l’indiano”

Il Presidente Trump fa l’indiano. Dopo l’uccisione di 17 persone e il ferimento di 14 persone nell’istituto Parkland che ospita, ben 3000 studenti, ha  parlato in diretta TV alla nazione. Cosa ha detto il Capo della Ca sa Bianca agli americani? ” Bisogna cambiare cultura e occorre che, davanti ad ogni sospetto di persone con disturbi mentali o ” ragazzi difficili” informare le autorità competenti”. Punto e basta.  Sull’abolizione del la vendita di armi, nemmeno un accenno. La lobby miliardaria che fabbrica armi, acquistate da civili americani senza nessun controllo è vincente, anche con un Presidente Repubblicano. Anzi, le associazioni che so no per uno stretto controllo sulle armi, hanno denunciato che il Presidente ha tagliato, un milioni di dollari, proprio a chi dovrebbe controllare in mano a chi finiscono anche armi da guerra. Eppure, quello che sta accadendo negli Stati Uniti, è un fenomeno allarmante. Dall’inizio del 2018, la sparatoria mortale avvenuta in Florida, è la 19 esima. Nicolas Cruz, Il diciannovenne che ha seminato oggi, morti e feriti, di cui alcuni gravissimi, era conosciuto come ” ragazzo difficile” tanto da essere espulso dall’Istituto. I magistrati ritengono che “l’agguato agli studenti” sia, stato generato, proprio dalla sua esclusione dal mondo dove non vole va stare e che rifiutava. I segnali, che Cruz inviava tramite Instagram  non sono stati pochi. Appariva sempre con pistole e fucili, viso mezzo coperto stile combattenti musulmani, anche se era solito prendere in giro chi era un fedele di questa religione. Una strage annunciata? Si potrebbe dire di sì. Le testimonianze, tra le lacrime degli studenti e compagni di classe di Nicolas, confermano che era un ” ragazzo difficile” e che, in una nazione normale, non doveva possedere armi.

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