Londra – Gran Bretagna e Russia, ai ferri corti, per l’ex spia Skripal

Il tentato omicidio, dell’ex spia russa Serghei Skripal e della figlia Yulia, ha fatto salire alle stelle la tensione tra la Gran Bretagna e Russia. La premier May, sulla base di probabile intervento russo ha deciso l’espulsione di 23 diplomatici russi, con l’ordine di partire, entro 7 giorni. Un provvedimento gravissimo che ha provocato la reazione dell’ambasciata russa a Londra che ha comunicato:” La decisione è inaccettabile, ingiustificabile e miope. Il deterioramento dei rapporti, tra Russia e Gran Bretagna, ricade esclusivamente sulla leadership politica britanni ca”. La May, manco a dirlo, cercava una via d’uscita dalla difficoltà del suo governo, per Brexit ed altri problemi interni, e accusare i russi di tentato omicidio dell’ex spia è un collante collaudato dalla politica inglese. L’Unione europea, tramite il Presidente del Consiglio, Donald Tusk, ha espresso solidarietà alla May con la specificazione che:” l’uso sul suolo europeo del gas nervino è scioccante è una minaccia ai civili”. La Gran Bretagna ha portato il caso anche al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Ma fino ad oggi, va detto per onorare la cronaca, non c’è alcuna prova che ad agire siano stati i russi. Si tratta di una supposizione derivante dalla posizione dell’ex spia. Forse sarà così come sostiene la May ma non è la prima volta che i servizi, di uno Stato, agiscono per far incolpare chi potrebbe essere colpevo le.  Insomma è la solita storia dei gialli… e del maggiordomo subito ritenuto l’assassino. Ma c’è di più la premier ha anche annunciato che all’apertura dei campionati mondiali di calcio che si terran no in Russia, non sarà presente alcuna delegazione ufficiale e nemmeno rappresentanti della casa reale.

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