Londra – Il Regno Unito all’ultimo giorno: o Brexit o Ue

May sta cercando, con tutte le forze, di uscire dall’angolo dove si è cacciata con un accordo firmato a Bruxelles, che non piace affatto al 52% degli inglesi e nemmeno alla maggioranza Tory per non parlare, degli irlandesi che ha visto i parlamentari prendere le distanze dalla Premier. La May, decisa ad imitare la “Lady di ferro”, ha lanciato prima un ultimatum:” Il mio accordo o Corbyn” per evocare elezioni anticipate che sa non accette tra i Tory.  I dissidenti della maggioranza dal canto loro, puntano invece in altra direzione, referendum bis davanti ad un problema che spacca il Paese in due parti. Così a Londra c’è stata una manifestazione contro tradimento Brexit e si è fatta avanti la convinzione che, oggi come oggi, agli inglesi va bene il ” remain”. Domani, con l’evolversi dell’Unione Europea si vedrà come incidere, unitamente agli altri Paesi, nell’apportare a Bruxelles quei cambiamenti orma richiesti da tutti i Paesi, specialmente dopo l’indebolimento sostanziale, del duo Merkel – Macron. Un giorno decisivo ma è bene aggiungere, non solo per il Regno Unito ma anche per l’Unione Europea. Non ha ragione Juncker nell’affermare che, l’uscita del Regno Unito, è un giorno triste per l’Unione.  E’ il popolo dell’Unione che è triste, slegato, spesso non tenuto in considerazione, da una tecnocrazia, che ha preso in pugno la Commissione.  La democrazia deve, sempre essere protagonista, per evitare l’uomo forte, che vince solo quando la politica non sa  decidere ed è quindi in declino.

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