Londra . La May in un vicolo cieco. Punta al… no deal?

La May  ha portato il Regno Unito in un vicolo cieco. Ha firmato gli accordi per Brexit con l’Unione Europea ed ora, davanti alla sua maggioranza lacerata, tra i no e i sì, cerca, sia pure con l’aiuto della mano tesa della Germania, di “rivedere” il trattato. Il Presidente Tusk, dopo Juncker, l’ha gelata:” Il patto non si tocca e la trattativa non riprenderà”. Così la pensano i governi europei, ma non la Premier May, che non può ottenere nulla in Patria, e quindi forza la mano a Bruxelles,  senza successo. La May insiste:” Il popolo ha votato per uscire dall’UE e non posso che seguire questa strada obbligata”. Il problema è gigantesco se si considerano i dissapori con l’Irlanda che non vuole, nuovamente al suo interno, un confine di Stato, obbligato, visto che l’Irlanda del Nord non ha alcuna intenzione di lasciare l’Unione, come più volte ribadito. La strada si sta facendo sempre più stretta anche perchè, l’uscita del Regno Unito è  prevista per il 29 marzo prossimo, cioè tra una manciata di giorni. La May si  muove in continuazione tra Londra, Bruxelles e Belfast, con un paio di deviazioni a Berlino, ma in realtà la Premier non riesce a trovare una via d’uscita. Non è escluso affatto, lo affermano chi conosce la May, che in mancanza di un accordo faccia ricorso ad un uscita traumatica il ” no deal”, cioè il Regno Unito esce e… chi si è visto si… è visto. Questa eventualità sarebbe drammatica per l’Unione, ma sopratutto per il Regno Unito, che taglierebbe i rapporti con gli Stati membri dell’UE in modo definitivo con riflessi gravissimi con l’Irlanda. Ma i premier inglesi si hanno abituato a sortite, spesso incredibili, per poi chiudere con la politica per sempre. E la May lo ha già anticipato: non si candiderà alle prossime politiche. Fiato sospeso per  gli europei che lavorano nel Regno Unito: in caso di rottura traumatica quale sarà la loro condizione? E’ inutile negarlo si sentono ostaggio di quello che accadrà da oggi al 29 marzo.

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