Macerata – Il Procuratore:” Morte di Pamela, presi tre nigeriani, indagine è chiusa”

E’ ancora incerta la causa della morte della povera Pamela, fuggita da una casa d’accoglienza di Corridonia, per giungere a Macerata. I nigeriani arrestati o fermati sono tre e il procuratore, Giovanni Giorgi, ritiene che, con gli elementi in mano, l’indagine si può ritenere chiusa. I magistrati inquirenti, protendono per l’omicidio volontario, e continuano a torchiare Innocent Oseghale e Demosmond Lucky, che sanno molto di più di quello che dicono. Intanto la Procura attende che il Gip, convalidi arresti e fermi, scattati dopo la relazione preliminare del medico legale, ed infatti accusa i nigeriani di ” omicidio volontario”. Non tutti i tas selli porterebbero in questa direzione. Intanto è confermato che il “sezionamento”, quasi scientifico, del corpo della povera Pamela, non può essere opera di un solo ” operatore” ma di più mani. Intanto i carabinie ri, nella cucina di Oseghale, hanno trovato, grossi e taglienti coltelli ed addirittura una mannaia. Non c’è dubbio che Pamela, una volta raggiunta Macerata, ha cercato il nigeriano Oseghale, per ottenere eroina. Do po quattro mesi di astinenza la dose, fornita non si sa bene da chi, potrebbe averla stroncata. Ma ci sono le coltellate sull’addome, rilevate dal medico legale, che cambiano lo scenario. Pamela, potrebbe essere stata aggredita ed uccisa e, solo dopo ” sezionata” con ” rara capacità”. Comunque gli interrogatori continuano, a ritmo serrato, e tra i senegalesi continua lo scarica barile. Procura e polizia sono certi, che prima o poi, la verità vera fuori sulla morte di Pamela, ed il o i responsabili non se la caveranno facilmente: davanti a loro c’è la condanna all’ergastolo e sanno bene cosa significa: vivere dietro le sbarre per tutta la vita fino alla morte senza possibilità di venirne fuori. Al corteo contro fascismi c’erano circa trentamila persone. Gli antagonisti, un centinaio, hanno assunto una posizione irriverente sul problema ma non sono stati seguiti dal la massa dei partecipanti. Le forze dell’ordine hanno osservato con discrezione lo svolgersi della manifestazione ma nessuno ha sgarrato, come era stato previsto. I maceratesi hanno guardato, tra disappunto e stu pore: nella cittadina marchigiana, da sempre regna tranquillità, tra tanti che ” mormorano” ma i fatti accaduti sono estranei alla cultura dei locali.

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