Macerata – La morte di Pamela è un rebus. Il Procuratore” Indagini non concluse”

L’orribile morte di Pamela è ancora un rebus da risolvere. Il Procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, ha chiarito che le indagini sono in corso e che non c’è niente di concluso. Una precisazione dopo che i media, in generale, sulla base di quello che il capo ella Procura aveva detto, dopo l’arresto dei tre nigeriani, avevano riportato che, i magistrati inquirenti, avessero in mano tutti i ” tasselli” del rebus. Così non è. I magistrati hanno bisogno di ascoltare altre persone, di riascoltare gli arrestati e di attendere che, il medico legale, termini il suo lavoro, che di norma, richiede tempo. Non può bastare cioè la “relazione preliminare” per proce dere, con prove inoppugnabili, nei confronti di chi, fino oggi, viene ritenuto implicato, in qualche modo o direttamente, in un delitto ritenuto volontario. Inoltre c’è il sezionamento scientifico del cadavere della ra gazza, attuato da più persone. Insomma, al di là degli aspetti politici, che seguono un’altra strada, con errori continui, il Procuratore vuole prove certe tanto da colpire i veri responsabili di un omicidio, se tale è, con relativo vilipendio del cadavere che non ha, molti precedenti, nel nostro Paese. Giusto che i magistrati prendano tempo, ed attendano la relazione finale del medico legale, proprio perchè, la morte di Pamela, è avve nuta in un contesto molto strano, con il concorso di più persone, tra le quali spacciatori, di droghe pesanti, come l’eroina. Il corteo che si è tenuto lungo le arterie della città, non è piaciuto affatto ai maceratesi, che si sono chiusi in casa, non hanno partecipato e non hanno “ala” a chi sfilava. I residenti nella cittadina marchigiana si sentono estranei e, lontani mille miglia, dai fatti accaduti, killer degli immigrati, compreso,  vor rebbero tornare alla loro consueta normalità. Per molti maceratesi è stata una novità, sapere on certezza, che lo spaccio di droga è fiorente nella loro zona, così come, ora sanno molto meglio che vivono in una realtà diversa da quella che forse immaginavano.

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