Parigi – Di Maio incontra Gilet Gialli e rivoltoso! C’è intesa… ora a Roma

Mai accaduto prima, Siamo alla follia! Il vice premier Di Maio, con Di Battista, hanno valicato le Alpi per incontrare i Gilet Gialli e Christof Chalencon, un leader rivoluzionario della periferia parigina. La notizia è stata diffusa,, dal capo ufficio stampa del vice premier Di Maio. Nel comunicato si legge:” Molte le posizioni  e i valori comuni che mettono al centro, delle battaglie i cittadini, per i diritti sociali, la democrazia diretta e la difesa dell’ambiente. All’incontro hanno preso parte anche gli europarlamentari del M5S : Mario Massimo Castaldo,Tiziana Beghin e Ignzio Corrao. Ha partecipato anche la leader del Ric, Referendum d’iniziative  Citoyenne, Ingrid Levavaseur. “L’incontro parigino – vene analizzato – è stato talmente ricco di contenuti entusiasmanti che verrà ripetuto, questa volta a Roma”. A memoria d’uomo che un ministro di uno Stato democratico, come Di Maio, vada ad incontrare, in un Paese come la Francia, alleato nella Nato e membro dell’Unione Europea, un leader che propugna la rivoluzione o i Gilet Gialli che, da varie settimane mettono  soqquadro Parigi, per motivi che riguardano lo stato sociale in quella Nazione, non è mai accaduto. O se è avvenuto è accaduto segretamente. Cosa stia accadendo è sotto gli occhi di tutti, si cercano alleati anche per la cosiddetta ” democrazia diretta” che è un modello, tutto da capire e studiare, per evitare che diventi un sistema dittatoriale, grazie al web, ancora maneggiabile come si vuole. Ci fosse andato solo Di Giambattista che è un leader del M5S, forse il più movimentista, sarebbe stato comunque un’offesa alla Francia che deve risolvere i suoi problemi, con i francesi. Ma che a Parigi sia giunto, per parlare con gli oppositori al Presidente Macron, per incoraggiarli ad insistere nelle loro richieste, persino parlando con un rivoltoso, lo si può affermare: il M5S  sta andato ben oltre sopra le righe. Se il Presidente Macron non reagisce, nel modo più convincente, per far capire ai francesi che nessuno straniero, può offendere  o incitare il popolo contro l’autorità costituita democraticamente, può accadere di tutto.

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