Parigi – Scontri al calor bianco tra gilet gialli e polizia. si ricomincia…

Scontri al calor bianco tra i gilet gialli: volevano festeggiare il 1° anniversario delle manifestazioni che, in ogni fine settimana prima dell’estate, hanno messo a ferro e fuoco Parigi fino all’Arco di Trionfo. La prefettura della capitale aveva dato l’autorizzazione alla manifestazione, immediatamente ritirata, dopo che i manifestanti si sono scatenati, in violenze di ogni tipo, giungendo ad assalire la sede dell’istituto bancario Hsbc. In avenue e Place d’Italie – secondo il racconto dei media – sono state date alle fiamme: transenne, cassonetti per la raccolta del pattume, divelta la segnaletica verticale e distrutte le pensiline per le fermate degli autobus. La forze dell’ordine hanno utilizzato, massicciamente, il gas lacrimogeno. Ma gli scontri sono diventati, molto più duri, dopo che i gilet gialli sono riusciti ad occupare, sia pure per poco tempo, Peripherique, cioè la tangenziale di Parigi creando, ingorghi pazzeschi e gravissimo pericolo per gli automobilisti. Inoltre – riferiscono i media francesi online – i dimostranti hanno dato alle fiamme anche, motorini ed auto, divelto sampietrini utilizzati contro le forze dell’ordine. E’ giunto così l’ordine della prefettura: usare oltre ai gas anche gli idranti, per disperdere la dimostrazione che, aveva assunto, toni minacciosi.  Disagio e paura, di turisti e parigini è giunta alle stelle, all’ordine della prefettura di chiudere numerose stazioni del metro nel centro della capitale, r chiuse anche oggi, come riferito dalla società che gestisce i trasporti, nella capitale. fin qui la cronaca ma rimangono degli interrogativi che dovrebbe sciogliere: governo e il Presidente Macron. Se dopo un anno e più mesi di violenze e distruzioni, i gilet gialli continuano in una vera e propria guerriglia urbana, si deve credere che non lo facciano per divertimento o tanto per passare il tempo. Molto probabilmente, se non certamente, le richieste avanzate, sin d all’inizio delle manifestazioni, sempre più violente, non sono state soddisfatte oppure, i provvedimenti assunti, reputati insufficienti da chi continua a scendere in piazza per distruggere, qualsiasi arredo trovano sulla loro strada. Inoltre non è un movimento che ha un capo politico o agnostico. Su questi gravi fatti, che accadono in Francia, si dovrebbe sapere di più sia da parte di quanti, scendono in piazza a e sia, da parte governativa. Certo è che la Francia, secondo le immaginiirradiate, si rassomiglia negli scontri, a quelli che avvengono un pò dovunque in America Latina. Un punto d’incontro va trovato: i fermati sono 41 e da loro si dovrebbe sapere cosa vogliono e sapere se, le richieste, sono accettabili ed  aprire un dialogo tra le parti oppure sono da respingere

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