Roma – Pensione? A 67 anni fino al 2021. Crescita zero blocca riforme. Resta Q.100

Non è cambiato nulla, per l’acceso alla pensione di vecchiaia, non cambierà niente fino a quando ci sarà una crescita piatta, come quella attuale. Per godere la pensione occorreranno 67 anni anche nel 2021.  La conferma, della notizia che circolava da giorni negli ambienti ministeriali è, nel decreto  del ministero dell’Economia, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Determinante l’indicazione dell’Istat che ha confermato una crescita… di appena lo 0,021 decimi anno con una speranza di vita ferma a 65 anni. Per la pensione anticipata in riferimento, all’età  di vecchiaia, resta valido  il requisito, di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini mentre, per le donne, resta a 41 anni e 10 mesi. E’ invariata ogni altra previsione  fino al 2021, a meno di modifiche, peraltro improbabili, nelle prossime manovre di Bilancio. Si potrà usufruire della pensione anticipata, con la cosiddetta “Quota 100″, a chi avrà 62 anni di età e 38 anni di contributi. Motivo la mancata crescita che non consente scostamenti di sorta. I discorsi dei politici o degli economisti sono una cosa mentre,  la realtà del Bilancio dello Stato, un’altra. Non rimane che lavorare tutti e bene, pagare le tasse senza sotterfugi e spendere ciò che si guadagna, mettendo da parte solo una piccola parte per essere… tranquilli all’italiana, che varia da persona a persona. Acquistando, sempre prodotti italiani che sono garantiti: questo non significa essere nazionalisti ma dare, quello choc al mercato interno, fondamentale per creare nuovi posti di lavoro e altri introiti per lo Stato. L’ex ministra Fornero non era nè una pazza e nè un’impreparata: ha fatto quello che doveva per non mandare l’Italia in banca rotta.

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