Roma – Auguri di Natale all’Erario: incasserà 43 miliardi di tasse o di più!

Auguri di Natale all’Erario che, sotto l’albero di Natale, troverà 43 miliardi. Tantissime tasse da pagare. Se poi si considera che la maggior parte dei Comuni fanno pagare, in questi giorni, l’ultima rata della Tari il denaro che finirà nelle casse pubbliche aumenterà in modo considerevole. Il conto, in tasca allo Stato, lo ha fatto la Cgia di Mestre: 9,6 miliardi per Imu –  Tasi; ritenute Irpef per i lavoratori dipendenti 19,7 miliardi; collaboratori 13,6 miliardi; Iva 19,7 miliardi. Stima – afferma la Cgia di Mestre per difetto. Una così importante tassazione  non può che finire, per sottrarre denaro per gli acquisti del periodo festivo, e regali di Natale. Troppe tasse finiscono, com’è noto per deprimere i consumi. Sarà l’ultimo anno di una così imponente grandinata di tasse? Forse no. Ogni governo nazionale, regionale  o comunale ha sempre promesso, solo in campagna elettorale, meno tasse e più lavoro. Ma fino ad oggi nessuno ha mai mantenuto la promessa. Anz ora si fanno promesse triennali ed anche pluriennali: con i “faremo” lanciati oggi per gli anni a venire. Governare non significa promettere il futuro degli anni a venire: nessuno è in grado di prevedere cosa accadrà domani. Lo abbiamo visto con le ricostruzioni dopo i terremoti: in tante zone, fermo restando la pesantezza di una burocrazia soffocante, le promesse fatte dalle tantissime passerelle politiche, non sono state seguite da interventi seri. E con il passare del tempo le condizioni delle costruzioni, che potevano essere recuperate solo con lavori di straordinaria manutenzione ed a costi contenuti, si sono aggravate e gli interventi costeranno molto di più. Queste sono le verità il resto è bla, bla, bla.

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