Roma – Bruxelles irremovibile:” Rispettate i patti”. Tempo fino al 2 luglio

Il Premier Conte ha fatto tutto il possibile per ottenere che l’Italia, non venisse colpita da un’infrazione che, prosegue il suo percorso. Non bastano i 5  miliardi già disponibili ma bisogna abbattere il debito così come stabilito dalle regole. Alla Commissione UE così come agli altri Paesi membri, generalmente intesi, non bastano le somme messe sul piatto, ma il rispetto delle regole che fanno vivere L’Unione Europea. Conte ha lungamente parlato con Juncker, Macron e Merkel ma nessuno, può fare di più del consentito, se il “debitore” non fa fronte agli impegni presi. Una situazione che non poteva essere ignorata anche perchè, il governo in carica, non ha alleanze o affinità con i partiti che si stanno avviando a nominare i prossimi vertici. Cioè si vuole affermare che il M5S e la Lega non hanno, alleati importati a Bruxelles che come accaduto in altre occasioni, hanno fatto sponda. Le regole vanno rispettate continuano a ripetere al Premier Conte, tutti i suoi interlocutori. Insomma nessuno sconto ad un’Italia che è nell’Unione Europea, come nazione che l’ha fondata, è che ha sottoscritto i patti che ora non vorrebbe cambiare. Ma fin quando questo non avverrà, è inutile che il Premier Conte, invia una lettera all’Unione, molto umana e giusta che assegna, il primato all’uomo e non alla finanza. Così come è inutile dimostrare che il modello attuato dall’UE ha provocato solo guasti, con un’austerità isterica, che ha finito per bloccare sviluppo, occupazione e ricchezza. Il governo e i legislatori italiani hanno di tempo fino al 2 luglio, dopo di che, vista la situazione oggi, scatterà l’infrazione e giungeranno le ” raccomandazioni” ai vari ministri, per l’applicazione rigida del ” dettato”. Si possono solo comprendere, Salvini e Di Mao che, insieme a Conte e Tria devono trovare, una montagna di denaro. per rispettare i patti. Ma a Bruxelles i problemi italiani non interessano: bisogna dimostrare che il debito è sceso nella misura stabilita e che i governanti comprendano che, riforme importanti, non si possono fare aumentando il debito ma solo con risorse fresche reperite tassando gli italiani. Due culture diverse, economicamente parlando. Il governo italiano punta, ad una politica espansiva per fare opere necessarie, dare lavoro e quindi poter attaccare il debito. A Bruxelles sostengono invece che, bloccando ogni spesa e applicando rigidamente l’austerità, il debito può essere diminuito con estrema sicurezza. Non è come affermano in Belgio, sia chiaro, ma i trattati sono questi. Le nuove norme non le può ottenere solo l’Italia ma occorre una rete molto più consistente. Questo va capito dai governanti e non c’è che mettere le mani al portafoglio pubblico  e, se non basta, a quello privato.

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