Roma – Conte per l’ex Ilva sembra una trottola: da “Papà Mattarella” ai sindacati

Il Premier Conte è corso subito da “Papà Mattarella” Capo dello Stato , già questa mattina per cercare consigli sul problema dei problemi, ex Ilva e cercare di salvare il suo governo in forte fibrillazione. La verità è che, una parte dei parlamentari del M5S non ubbidiscono più al capo politico Di Maio, e se un provvedimento, qualsiasi è per salvare l’ex Ilva, otterrebbe i voti favorevoli di tutto il centrodestra: Lega, Forza Italia e FdI, cioè ci sarebbe un repentino cambio di maggioranza con lo stesso Presidente del Consiglio. Conte si è affrettato a precisare:” Chi viene in Italia non può fare ciò che vuole ma ha dimenticato di dire che, lo scudo penale nei confronti di Arcelor Mittal è stato eliminato, proprio dal suo governo denominato ” Conte 2″. E senza scudo penale, con il forno “2” sequestrato dalla magistratura nessuna azienda, avrebbe preso in considerazione di lavorare, all’ex Ilva. Non è infatti un caso che lo stesso, Premier Conte, si è affrettato a dichiarare che l’intero governo è disposto a reintrodurre lo scudo penale ” ad Horas”. Uno scudo, questa è la verità, che non andava toccato per nessuna ragione politica al mondo. Il governo ha incontrato anche le organizzazioni sindacali che hanno indetto, uno sciopero generale a partire dalle 7 di domani, venerdì 8 novembre. All’incontro con i sindacati c’era anche lo “scivoloso” governatore della Puglia, Emiliano, e il sindaco di Taranto Melucci. Se Mittal che deve dare una risposta, al Premier Conte e alla diffida notificata dall’ex Ilva, di tutelare: lavoratori,  produzione, impianti e provvedere, agli investimenti contrattuali, rispondesse picche? C’è chi sostiene che è allo studio la nazionalizzazione dello stabilimento anche se, in verità,  sindacati e lavoratori non sarebbero favorevoli a questa ultima carta che il governo… potrebbe giocare per evitare una crisi megagalattica. La realtà, è come sostiene Calenda, il governo ha creato un grande ” casino” mettendo nelle mani di Mittal la possibilità di fare un passo indietro, nel momento in cui la produzione di acciaio, è in diminuzione in tutto il Continente europeo. Lo stesso Calenda indica, sei punti qualificanti per riprendere in mano la situazione, togliendo dalle mani di Arcelor Mittal le “ragioni” legali. Governare è stato sempre difficile, governare l’Italia complicato, avere tra i legislatori chi segue l’utopia di soluzioni impossibili appare un vero suicidio. Significativo il silenzio del Pd che davanti a questa situazione si è reso conto di essere in coalizione con una forza politica complicatissima e Premier, sempre più spostato verso il M5S. L’avvocato del popolo ha il suo da fare e  passare da una cattedra universitaria a governare un Paese il passo è molto lungo, anzi troppo lungo per uscirne con tutte le ossa sane.

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