Roma – Dl Genova è legge. Tensione tra M5S e Lega sui rifiuti

Scontro nella coalizione di governo e inevitabile alta tensione. Non è stato sufficiente che il Senato, con 167 sì approvasse il Dl Toninelli per Genova, condoni annessi, per calmare le acque. Il ministro alle Infra strutture, ha tenuto un comportamento in Senato, più confacente alla sede del suo partito che nell’Aula dove, i senatori discutevano il provvedimento. Richiamato più volte dalla Presidente del Senato, Toninelli ha continuato a parlare al telefono, per poi, dopo la votazione favorevole, alzarsi in piedi, con il pugno chiuso, in segno di vittoria. A questo punto è accaduto il finimondo anche se poi, i senatori, hanno partecipato al minuto di raccoglimento per i 43 morti di Genova per il crollo del Ponte Morandi. Ma la giornata è stata segnata da un nuovo forte attrito, tra Salvini e Di Maio. Il vice Premier leghista ha sostenuto che, per affrontare e risolvere, una volta per tutte il problema dei rifiuti che vengono prodotti, è necessario realizzare per ogni provincia, un Termovalorizzatore. Immediata la risposta, dell’altro vice Premier del M5S:” Non c’entra una ceppa! La camorra, dopo la terra dei fuochi, controlla anche questi. E poi Salvini sa che questi impianti non sono previsti nel contratto di governo”. Chissà, forse sono schermaglie per distogliere l’attenzione da problema molto più importante della Manovra che, l’Ue si appresta a respingere in toto, aprendo come chiesto già da Austria e Olanda, l’infrazione per debito eccessivo. Eppure, il ministro all’Economia Tria, vuole trattare e sostenere che, Commissione e  commissari dell’Ue, non hanno ben compreso che navigano nell’assurdo di un sistema chiuso che non ha funzionato, ha impoverito Stati e popoli  e non accetta altri modelli, certamente più interessanti della recessione, che vorrebbero imporre all’Italia. Il sostegno, alle ragioni di Tria è giunto anche da Abu Dhabi, dove il Premier Conte è in visita ufficiale e da dove ha ripetuto:” La nostra Manovra  non si tocca. Stiamo facendo gli interessi degli italiani”, Un altro, appoggio importante è giunto, dal Presidente della Repubblica Mattarella, il quale ha detto ad uditorio attento:” L’Unione europea non sia un comitato d’affari ma decidano dove vuole andare”.

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