Roma – Fibrillazioni nelle forze politiche. La confusione non aiuta

Inevitabili le fibrillazioni, tra i parlamentari del M5S, così come riferito dall’Agenzia di stampa, Adnkronos, sia per la quantità dei parlamentari e sia per il cappello, poggiato sulla testa di tutti, dal  fondatore Beppe Grillo e da Davide Casaleggio Junior. Queste forme di aggregazione, guidate dall’esterno, o riescono a raggiungere la maggioranza assoluta o, se sono costrette a governare in coalizione, finiscono per subire una sorta di ” inquinamento” tanto da diventare, una forza politica, come tutte le altre. Le fibrillazioni, sono palesi anche nel Pd per un’alleanza ” strana” che cerca di raggiungere obiettivi diversi da quelli dei democratici. Si tratta di  tentativi sofferti, come le regionali in Umbria, dove dovrebbe essere eletto un governatore senza bandiera politica. Così come sta accdendo in FI, dove i fedelissimi del cavaliere non riescono a far compredere, al loro leader che i comunisti non ci sono più e che, il partito va rifondato, su basi completamente nuove. Queste difficoltà non sono apparse nella Lega, che secondo l’ultimo sondaggio, mantiene nonostante Salvini  più Papeete, un numero di voti vicino al 29% dell’elettorato.  Quasi 10 punti in meno del top raggiunto, prima della crisi di governo ma, senza potere, rimanere a livelli del genere mostra come gli elettori, continuano a seguire il capo leghista. Salvini prosegue ad  elogiare una politica dura contro migranti e i crescenti reati che commettono. E il Capo della Polizia Gabrielli, nel dare i dati in possesso del suo ufficio, ha indirettamente dato una grossa mano a Salvini, ammettendo che alle Questure risulta che, un reato su tre, è compiuto da un immigrato. Sale sulle ferite dei partiti che, hanno optato per accogliere chiunque giungeva nei nostri porti e, miele per la Lega, che su questo fattore pauroso, ha fondato buona parte, della campagna elettorale prima delle politiche del 2018 e poi le auropee, raddoppiando i consensi nel primo e secondo appuntamento conle urne. La politica è in movimento, e ci saranno altri cambi di casacca verso “Italia Viva” di Matteo Renzi, anche se va annotato che c’è una forte volontà, non solo politica ma di tanti elettori, di avere una forza di centrosinistra che sia in grado di contrastare le estreme. Un “ritorno” alla Balena Bianca che per decenni è riuscita a far convivere, in una unità sofferta, leader di sinistra, di centro e di destra? La politica riesce sempre a sorprendere ma se gli italiani, sondaggi alla mano, puntano in questa direzione, non ci sarebbe posto per nessuna delle attuali forze in campo, almeno di profonde trasformazioni.

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