Roma – I giovani in piazza difendono la Terra da noi massacrata

Dobbiamo vergognarci e chiedere perdono ai giovani, scesi in piazza in Italia come in tutto il mondo, per difendere la Terra messa in pericolo dal nostro egoismo che ha pensato, solo al benessere delle generazioni di vecchi ed adulti, alimentando una politica di distruzione della nostra “casa” comune unica ed insostituibile. Tutti, adulti e vecchi, hanno pensato egoisticamente, generazione dopo generazione, al proprio benessere, liquidando i giovani di oggi, con luoghi comuni come ” drogati”, ” scansafatiche”, ” ignoranti”. Tutto questo per non preoccuparci, se non a parole, del loro futuro. Così la Terra è stata violentata, davanti al “Dio Pil”. Abbiamo creato il cambiamento climatico che, Dio voglia, non sia giunto oltre il limite “del non ritorno”. La colpa, sia chiaro, è di tutti degli ignavi che non votano affatto a quelli che, in tutto il mondo hanno, man mano, mandato al potere uomini, o corrotti o insensibili ai problemi terribili che derivano, da un Creato violentato, per ragioni squisitamente economiche. Uomini che hanno lasciato mano libera, ad industriali senza scrupoli, di ridurre i nostri fiumi a delle cloache stracariche di veleni. Il documento pubblicato dai giovani di oggi non è uno schiaffo ma una vera condanna. Eccolo:” Non vogliamo le vostre speranze, vogliamo che vi uniate a noi. Questo sciopero  è contro i politici perchè ci hanno ingannato: conoscevano la verità sul cambiamento climatico e, ciononostante, ci hanno rubato il nostro futuro dandolo ai approfittatori, il cui desiderio del denaro facile, minaccia la nostra esistenza”. Il Capo dello Stato ha subito dichiarato:” I giovani chiedono azioni” e il Presidente del PPE, Tajani: ” Ragazzi siamo con voi”. Ma è tardi sia per Mattarella e sia per Tajani. Fino ad oggi non hanno fatto nulla per tentare di bloccare il cambiamento climatico, limitando gli interventi, a sole enunciazioni. Potevano e dovevano fare di più, come i nonni e i genitori, che guardano con amore nipotini e figli ma anche loro hanno partecipato, direttamente o indirettamente, al massacro della Terra. A nipoti e figli, abbiamo disaggregato gli elementi dell’eredità più importante: la Terra, l’unico bene certo e irripetibile. I giovani in piazza per tentare di difendere quello che è salvabile della “casa comune” a tutta l’umanità. A noi la vergogna di non essere stati all’altezza dei saggi che venivano rispettati, proprio per la loro esperienza e maturità messa al servizio delle giovani generazioni.

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