Roma – Il giudice Palamara sospeso da funzioni e stipendio

Il pm, Luca Palamara, è stato sospeso, da funzioni e stipendio, dalla Sezione penale del Csm. Il magistrato è indagato dalla Procura di Perugia per corruzione. E’ stata accolta in pieno, dal tribunale delle toghe, la richiesta avanzata dal Procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio. Il tribunale ha contestato al collega di aver violato, i suoi doveri di magistrato, per le vicende al centro dell’inchiesta di cui sta occupando il tribunale di Perugia, dove Palamara è accusato di aver messo, le sue funzioni di magistrato, a disposizione a disposizione dell’imprenditore suo amico Fabrizio Centofanti in cambio di viaggi e regali. Il tribunale delle toghe ha scritto, nella decisione punitiva che:” I fatti contestati appaiono oggettivamente incontrovertibilmente gravi e tali da rendere incompatibile con gli stessi l’esercizio delle funzioni, perchè idonei a compromettere irrimediabilmente, allo stato degli atti, la credibilità del magistrato, anche sotto il profilo dell’imparzialità e dell’equilibrio”. Una decisione, quella del tribunale dei togati, che non ha precedenti e che non  è destinata a riabilitare le funzioni della magistratura, nei confronti di un’opinione pubblica giusta  mente profondamente scossa. La domanda che tutti ci poniamo è devastante: quanti casi Palamara ci sono stati fino ad oggi? Quanti capi di Procure sono stati scelti da poteri economici o politici? A questo caso non si può mancare di aggiungere l’altro che ha portato agli arresti un magistrato a Napoli colluso addirittura con la camorra. Così come occorre fare piena luce, sulle accuse lanciate dai legali di personaggi politici colpiti, da avvisi di garanzia, nel momento della formazione delle liste elettorali, tanto che si scrisse e si parlò di ” una giustizia ad orologeria”. Ecco si vuole dire che il tribunale delle toghe ha iniziato un lavoro che, non dovrebbe fermarsi al solo caso Palamara ma proseguire, per far tornare la giustizia, uno dei punti di riferimento dei poteri, su cui si fonda una società civile. Così come i legislatori non possono mancare di affrontare la riforma della giustizia che va approvata a garanzia del cittadino oltre che della magistratura.

Lascia una risposta