Roma – Il governo giallo verde deve vedersela con l’ostico Landini

E’ entrato in campo per giocare la sua partita la Cgil, unitamente o disgiuntamente, con Cisl e Uil. Chi guida, questa volta il più grande sindacato italiano, come non era mai accaduto c’è Landini, l’ex segretario della Fiom, quella parte della Cgil, considerata la punta di diamante di tutto il movimento sindacale. Landini ha tutta l’intenzione di far rispettare i lavoratori e il suo sindacato, non è un uomo facile con il quale si può raggiungere un accordo  facile. Non  sarà facile per Conte, Salvini e Di Maio, avere tra  gli oppositori, dove si è collocato subito dopo eletto il neo segretario della Cgil.  Da oggi il governo non dovrà fare solo, i conti,con il beccheggiante centrodestra che, protesta contro l’esecutivo, ma in effetti attende il ritorno di Salvini per tornare al governo, così come accadrà per le regionali in corso per quattro regioni. on avrà un Pd diviso su tutto, tanto da non riconoscere gli errori fatti, e quindi non in grado di fare vera opposizione. Landini è l’uomo nuovo che bordeggerà la politica, della Lega e M5S, ed  entrerà in campo aperto cercando di creare situazioni nuove tanto da spiazzare il governo che dovrà impegnare tutte le sue f orze per uscire dalla recessione. Il neo segretario della Cgil sa  benissimo, che il governo dovrà trattare prima con i sindacati e solo dopo potrà varare un programma che, molto prevedibilmente, sarà di emergenza economica: la recessione non si combatte con i panni caldi ma con il coraggio di rilanciare l’economia quella vera che da occupa zione e un Pil più alto del previsto. Senza farsi illusioni, anche se questo discorso può non piacere, Conte, Di Maio e Salvini dovranno trattare con Landini se vorranno evitare uno scontro frontale non solo con la Cgil ma anche con la Cisl e l’Uil

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