Roma – Il Pd vuole un governo Di Maio – Salvini per gestire l’opposizione

Il Pd costretto a lottare contro il tempo a disposizione, dopo che Matteo Renzi, ha deciso: dimissioni da segretario e non ripresentazione alle primarie, se si faranno ancora. Lunedì la direzione nazionale prenderà atto della decisione di Renzi e sarà, Maurizio Martina, a prendere le redini del partito fino all’assemblea nazionale che non può andare oltre il 16 – 17 aprile. C’è da eleggere il segretario che dovrà guidare i parlamen tari per le presidenze di Camera e Senato. I renziani, appaiono compatti,: alla segreteria deve andare Graziano Delrio, un uomo dinamico e capace, amico di Renzi che rimarrebbe in sella fino al 2021. Ecco l’asso nel la manica dell’ex segretario. Mettere un uomo di fiducia, che mantenga uniti i parlamentari, che fanno riferimento a Renzi. Per il governo nessun dubbio:” Facciano l’esecutivo le forze che hanno vinto le elezioni M5S e Lega”. Il Pd sarà partito di opposizione e garantirà agli italiani che gli impegni presi, con larga messe di voti, vengano mantenuti. Disponibile, per la segreteria, anche Nicola Zingaretti, governatore del Lazio vincitore, in controtendenza con il partito. Ma, nonostante la stima che si nutre nel Pd, per Zingretti, la scelta non è ritenuta possibile:” Ha già tanto da fare che trascurerebbe il partito che invece va rilanciato. Ser gio Chaimparino, governatore della regione Piemonte, invita ad una maggiore collegialità nelle decisioni, a garanzia di un partito che mai come oggi, ha bisogno di mostrarsi unito negli obiettivi. In realtà il Pd vuole spingere Di Maio, all’abbraccio con Salvini, per ottenere che il M5S di sposti a destra e quindi consenta al Pd di recuperare i suoi voti finiti al Movimento. Renzi, grande regista da “semplice” senatore: nessuno si il luda: il toscano conta ancora molto non solo nel Pd e in altre forze politiche ma anche all’estero

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