Roma – La Camera approva, per un soffio, l’aggiornamento del Def

L’aggiornamento del Def è passato per un soffio all’esame della Camera dei deputati. La maggioranza ha rischiato di andare in crisi per le assenze dei depuati: M5s 14, va detto che 10 erano in missione, 5 del Pd 1 del Leu e per ultimo, è mancato anche un deputato, di Italia Viva. Così alla conta, ci sono stati sono stati solo 3 voti oltre l’aliquota necessaria 315! I sì sonmo stati 318, i no  194, gli astenuti 2. Per dirla in breve è stata sfiorata, per troppa faciloneria, la crisi di governo. Ma tutta la seduta è stata caratterizata da chiasso, confusione tanto che, la deputata del M5S , Marialuisa Faro, incaricata di spiegare con un intervento, le motivazioni che muovono il governo in questa direzione, non è riuscita a concludere la relazione. Sin dal momento che ha iniziato a leggere l’intervento sul Def e il rivio del pareggio di Bilancio, i deputati della Lega e FdI, hanno iniziato a ritmare due frasi:” Mai con il Pd” e ” Venduti”. Il Presidente della seduta, Rosato, ha tentato tutte le strade per riportare un pò d’ordine e alla fine, sia pure per una manciata di minuti, ha sospseso la seduta, ed invitato il capogruppo della Lega,  a far terminare la protesta, per poter passare alla votazione. Diversamente, al Presidete Rosato non rimaneva che sospendere la seduta, almeno per 30 o 60 minuti. L’esito del voto ha consentito al governo di passare sull’asticella dell’aggior namento del Def per un soffio. Ma il ” gioco” della democrazia è anche questo: dovevano essere più attenti i capigruppo della maggioranza a garantirsi, a parte le “giustificazioni” più o meno credibili, che un provvedimento di così elevata importanza avesse numeri più che abbondanti senza temere il peggio. Nella prima Repubblica, ammesso che sia nata mai una seconda, non pochi governi sono caduti  sul Bilancio o su provvedimenti anche di minore importanza.

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